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8 marzo, UN Global Compact Network Italia: formazione e investimenti

Primo Piano8 marzo, UN Global Compact Network Italia: formazione e investimenti

Le chiavi per migliorare il divario di genere in ambito lavorativo

Roma, 8 mar. (askanews) – Includere l’uguaglianza di genere nei piani aziendali e responsabilizzare il management, prevedere incentivi di performance al raggiungimento di determinati risultati, investire in formazione. Sono queste alcune azioni concrete che il settore privato può mettere in campo per garantire la parità di genere in ambito lavorativo. A presentare queste proposte è stato il Network italiano del Global Compact delle Nazioni Unite (UNGCN Italia) durante Ring the Bell for Gender Equality, l’annuale evento che si è svolto oggi alla Borsa di Milano in occasione della Giornata internazionale della donna.

Ring the Bell for Gender Equality, recita un comunicato, è la tradizionale cerimonia del suono della campanella per dedicare l’apertura dei mercati finanziari al tema della parità di genere e del women empowerment. L’iniziativa è stata promossa da UN Global Compact Network Italia, Borsa Italiana e Women in ETFs ed è stata trasmessa in diretta streaming anche sul canale YouTube di UNGCN Italia.

Secondo il Rapporto annuale del World Economic Forum 2023, l’Italia si trova al 79esimo posto su 146 Stati per disparità di genere. Il Gender Equality Index 2023 evidenzia poi che sul tema ci troviamo alla quattordicesima posizione sui 27 Paesi dell’Unione Europea, ma all’ultimo posto nell’area work. L’Italia è infatti fanalino di coda per tasso di occupazione femminile, con il 52,2% di donne tra i 18 e i 54 anni impiegate (contro il 69% della media europea), mentre il pay gap cresce dall’11 al 46,7% con il progressivo spostamento verso funzioni apicali (contro il dato medio europeo del 12,7%). Lo stesso studio evidenzia inoltre che nel nostro Paese una donna su tre lascia il lavoro dopo la maternità per assenza di servizi di welfare e che l’Italia registra solo il 19% di competenze digitali per le donne, contro il 32% della media europea.

“Sono numeri allarmanti, che obbligano il settore privato a recuperare il tempo perduto, tanto più che il World Economic Forum calcola che ci vorranno più di 169 anni perché le donne raggiungano la piena emancipazione economica”, ha dichiarato Daniela Bernacchi, Executive Director dell’UN Global Compact Network Italia. “Un dato confortante arriva dalle oltre 1.200 certificazioni di parità di genere rilasciate alle aziende italiane dal Ministero delle Pari Opportunità al termine del 2023. Un risultato che ci ha permesso di superare con ampio anticipo il target di 800 certificazioni da raggiungere entro il 2026”.

“Il mondo delle imprese può contribuire a colmare il gender gap. Per alzare l’ambizione del settore privato verso questo aspetto della dimensione sociale della sostenibilità, l’UN Global Compact Network Italia ha proposto oggi un approfondimento in chiave gender del suo “Manifesto Imprese per le Persone e la Società”, lanciato lo scorso giugno e firmato sino ad oggi dai CEO di più di 70 aziende italiane. Con questa rilettura, abbiamo evidenziato numerose azioni concrete a cui le aziende possono dare implementazione per sostenere la partecipazione delle donne all’economia e ai mercati, come – ad esempio – la creazione di un sistema di incentivi annuali per il management connesso al raggiungimento dei KPIs di genere, l’attuazione di una politica di formazione continua sull’inclusività, la non discriminazione e l’uguaglianza, e lo stanziamento di personale e fondi specificamente dedicati all’implementazione di iniziative per le pari opportunità e l’empowerment femminile.” ha concluso Bernacchi.

Ring the Bell for Gender Equality è un cerimoniale organizzato ogni anno da oltre 100 Borse in tutto il mondo per dedicare l’apertura dei mercati finanziari al tema della Gender Equality. Al livello globale, l’iniziativa è promossa da UN Global Compact, World Federation of Exchanges, International Finance Corporation, UN Women e Sustainable Stock Exchange Initiative.

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