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Tragedia Rigopiano, a 8 anni dal disastro il ricordo delle 29 vittime

AttualitàTragedia Rigopiano, a 8 anni dal disastro il ricordo delle 29 vittime

(Adnkronos) – Tragedia di Rigopiano: il 18 gennaio del 2017 una valanga distrusse l’Hotel Rigopiano a Farindola (Pe), causando 29 morti. I superstiti furono 11, miracolosamente sopravvissuti dopo essere rimasti ore e ore tra le macerie della struttura, sommersa dalla slavina.  

 

Erano i giorni della grande emergenza neve, tutto l’Abruzzo soffriva dei disagi dell’isolamento. Nella regione, già sconvolta dal maltempo, la mattina del 18 gennaio si verificarono tre scosse di terremoto di magnitudo importante. All’interno dell’hotel in quel momento c’erano quaranta persone (28 ospiti, di cui quattro bambini e 12 dipendenti), rimasti ‘imprigionati’, dopo che la forte nevicata aveva bloccato la strada che collegava il rifugio col fondovalle: nonostante gli appelli non si era riusciti a trovare una turbina spazzaneve per liberare il percorso. 

 

Il primo grado del processo per la strage di Rigopiano si era chiuso con 5 condanne e 25 assoluzioni. C’era stato caos in aula dopo la lettura della sentenza nell’aula del Tribunale di Pescara. In particolare era stato assolto l’ex prefetto di Pescara Francesco Provolo e l’ex presidente della provincia Antonio Di Marco. Al sindaco di Farindola Ilario Lacchetta erano stati dati 2 anni e 8 mesi.  

Dopo la sentenza di primo grado del 2023, il 14 febbraio 2024 è arrivata quella d’appello e infine il 3 dicembre 2024 quella della Cassazione che ha reso definitiva la condanna a un anno e 8 mesi per l’ex prefetto di Pescara Francesco Provolo per rifiuto di atti d’ufficio e falso. Appello bis, invece, per sei persone, all’epoca dei fatti dirigenti della Regione Abruzzo, che erano assolti nei precedenti gradi di giudizio, e per l’ex sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta.  

 

Oggi, a otto anni di distanza , si inaugura il Giardino della memoria. Le commemorazioni prenderanno avvio alle 15 proprio con la presentazione di questo spazio, seguita da una fiaccolata fino all’obelisco. Alle 15.45, l’alzabandiera sarà accompagnata dal “Silenzio” suonato con la tromba, gesto solenne che anticiperà la deposizione di fiori sul luogo della tragedia. Il parroco impartirà la benedizione, invitando i presenti a un momento di raccoglimento. Alle 16.15 celebrazione della messa, all’interno del sito, per poi rendere omaggio a ciascuna delle vittime. I loro nomi saranno scanditi con il suono di una campana, a cui seguirà il gesto simbolico della deposizione di 29 rose bianche all’interno dei resti dell’albergo devastato e il rilascio di altrettanti palloncini bianchi. Alle 16.49 esecuzione del canto “Signore delle Cime” da parte del Coro Pacini di Atri, un inno che richiama al ricordo e alla speranza. In caso di condizioni meteorologiche avverse, come neve o maltempo, le celebrazioni saranno adattate, concentrandosi attorno al totem commemorativo. 

Sotto quella coltre di ghiaccio c’era Gabriele D’Angelo, giovane volontario della Cri. “Nella giornata di oggi, parteciperò alla cerimonia di commemorazione delle vittime di Rigopiano. Con un pensiero a ciascuna di loro e alle loro famiglie, depositerò un mazzo di fiori, 29 rose in ricordo di quelle anime la cui vita fu così severamente interrotta. Di queste, 28 bianche e una rossa per Gabriele, che nel pericolo di quei momenti non si perse mai d’animo, contattando i soccorsi e cercando di aiutare le persone in difficoltà che erano con lui in quel momento. Ci ha ricordato e ci ricorda ancora oggi l’essenza del nostro Volontariato, fatto di altruismo e Umanità per il prossimo”, afferma il Presidente della Croce Rossa Italiana, Rosario Valastro 

 

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