La giornalista da Fazio parla della detenzione in Iran
Roma, 20 gen. (askanews) – “Non mi hanno mai toccata. Maschi e femmine non si possono neanche sfiorare e la persona che mi interrogava era un maschio quindi io venivo portata, per esempio quando mi spostavano dalla cella alla sala degli interrogatori, con un bastone che tenevo a un’estremità perché non potevamo sfiorarci”.Così Cecilia Sala ha raccontato a Fabio Fazio, ospite di Che tempo che fa, alcuni dettagli della sua prigionia in Iran. La giornalista è tornata in Italia lo scorso 8 gennaio dopo essere stata detenuta nel carcere di Evin per 21 giorni.”C’erano questi fari al neon accesi 24 ore, perdi la fiducia nella tua testa quando non dormi da giorni, non ti fidi della tua memoria e anche rispondere agli interrogatori diventa un gioco psicologico abbastanza pesante. Ho capito di essere un ostaggio nel momento in cui mi hanno detto che era morto il presidente Carter e per gli iraniani Carter è il presidente della crisi degli ostaggi, della rivoluzione del ’79 quando quelli che diventeranno nuovo regime in Iran prendono in ostaggio tutti gli americani. È l’unica notizia che mi hanno dato dall’esterno, io non sapevo nulla di quello che stava succedendo fuori. Lì ho capito che il messaggio era ‘sei un ostaggio'”, ha raccontato.