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Mezzogiorno in ripresa: PIL a +3,7%, superato il Centro-Nord

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Il report L’economia in Italia: performance e previsioni macroeconomiche

Milano, 24 gen. (askanews) – L’economia italiana, la terza dell’Unione Europea per PIL dopo Germania e Francia, ha mostrato stagnazione negli ultimi tre decenni, ampliando il divario con i partner europei più performanti. Dal 1995 al 2023, la crescita economica è stata limitata, con un’accelerazione del divario tra il 2010 e il 2020. Tuttavia, dal 2019 al 2023, il nostro è l’unico Paese a registrare una crescita superiore all’1%, battendo Francia, Germania e Spagna, con potenzialità di miglioramento. Sono alcune tra le conclusioni del report “L’economia in Italia: performance e previsioni macroeconomiche” a cura di Francesco Baldi, Docente dell’International Master in Finance di Rome Business School; Massimiliano Parco, Economista, Centro Europa Ricerche e Valerio Mancini, Direttore del Centro di Ricerca Divulgativo di Rome Business School. Un segnale positivo arriva dal Mezzogiorno, che, a differenza di altri periodi storici, supera il Centro-Nord nella crescita del PIL a prezzi costanti tra il 2019 e il 2023. Secondo le stime Svimez, il PIL del Mezzogiorno è cresciuto del 3,7% rispetto al 2019, contro il +3,4% del Centro-Nord. Tra le regioni, spicca la Puglia, con un incremento del PIL reale dell’8,1%, il maggiore tra tutte le regioni italiane. Notevoli anche gli aumenti di Campania (+4,9%), Sicilia (+4,3%) e Molise (+3,1%), mentre la Basilicata è l’unica regione del Sud a segnare un decremento, pari al -5,7%.Altri dati riguardano la spesa pubblica che nel III trimestre 2024 ha raggiunto 91,4 miliardi di euro, segnando un +5,8% rispetto al I trimestre 2019; i consumi di famiglie e ISP sono aumentati dell’1,7%; la spesa per gli investimenti fissi lordi è arrivata a superare i 107 miliardi di euro, con una variazione pari al 31,6%. Il report si è occupato anche di transizione energetica: nel 2024, la produzione di veicoli elettrici è aumentata del 40% rispetto al 2022, con un incremento del 25% delle infrastrutture di ricarica. Il PNRR ha stanziato oltre 59 miliardi di euro per la transizione ecologica, con un focus sul Mezzogiorno, dove il 60% dell’energia potrebbe derivare da fonti rinnovabili entro il 2030. Sul fronte della transizione digitale, invece l’Italia necessita di accelerare l’adozione tecnologica, specialmente nelle PMI, che rappresentano il 99% del tessuto imprenditoriale italiano. Anche se queste stanno gradualmente integrando tecnologie avanzate come sistemi gestionali basati su cloud e strumenti di analisi dei dati, solo il 35% utilizza tecnologie avanzate, limitando la competitività del paese nel mercato globale.Per quanti riguarda l’export italiano, infine, questo cresce del 12% rispetto al 2019: aumentano del 20% le esportazioni verso l’Africa, la moda italiana rappresenta il 30% dell’export mondiale di lusso, e sono aumentate del 18% le esportazioni di prodotti DOP e IGP.

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