Roma, 19 mar. (askanews) – I restanti documenti del governo statunitense sull’assassinio del presidente John F. Kennedy, avvenuto nel 1963, che sconvolse gli Stati Uniti e il mondo e diede origine a numerose teorie e speculazioni, sono stati resi pubblici ieri dall’amministrazione Trump. La decisione segue un ordine esecutivo firmato dal presidente a gennaio, che dispone la pubblicazione dei documenti rimanenti sugli assassinii di JFK, nonché di suo fratello Robert F. Kennedy e del leader per i diritti civili Martin Luther King. “Tutti i documenti trattenuti per motivi di riservatezza” sull’assassinio del presidente Kennedy sono “resi pubblici”, hanno annunciato gli Archivi nazionali degli Stati Uniti in una nota.
Negli ultimi decenni sono già state pubblicate milioni di pagine di documenti relativi a questo importante evento della storia americana. La CIA e l’FBI ne hanno vietato la pubblicazione adducendo motivi di sicurezza nazionale. La Commissione Warren, che ha indagato sull’assassinio del carismatico presidente democratico di 46 anni, ha concluso che l’omicidio è stato compiuto da un ex cecchino dei Marine, Lee Harvey Oswald, che ha agito da solo. Ma questa conclusione ufficiale non è bastata a placare le speculazioni secondo cui dietro l’assassinio del presidente Kennedy a Dallas, in Texas, ci fosse un complotto. E la lenta pubblicazione dei fascicoli da parte dello Stato ha alimentato varie teorie cospirative.
Molti esperti ritengono improbabile che i documenti ancora in possesso dell’Archivio contengano rivelazioni rivoluzionarie o mettano fine alle diffuse teorie cospirative che circondano l’assassinio del 35° presidente degli Stati Uniti. Lee Harvey Oswald venne ucciso a colpi d’arma da fuoco dal proprietario di uno strip club, Jack Ruby, il 24 novembre 1963, due giorni dopo l’assassinio di Kennedy, mentre veniva trasportato in prigione. Finora, gran parte del materiale già diffuso conteneva informazioni puramente fattuali, tra cui decine di rapporti di agenti dell’FBI che hanno seguito piste che non hanno portato da nessuna parte. Molte di queste informazioni erano già note, come il fatto che la CIA, all’epoca ossessionata dal comunismo, aveva ordito diversi piani ridicoli per assassinare il leader cubano Fidel Castro.