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Più di 30 centri e 80 gallerie, arte contemporanea in scena a Bruxelles

AttualitàPiù di 30 centri e 80 gallerie, arte contemporanea in scena a Bruxelles

L’autunno si aprirà con il consueto Brussels Gallery Weekend (dal 12 al 15 settembre)

Roma, 27 mag. (askanews) – Cosmopolita, autentica e spiccatamente aperta alle contaminazioni, Bruxelles ospita più di 30 centri d’arte e 80 gallerie dedicate all’arte contemporanea. Rinomate collezioni europee hanno aperto le loro porte al pubblico e molti artisti internazionali si sono stabiliti in città, beneficiando di una grande visibilità grazie a un palinsesto annuale di oltre 18.000 eventi.

Fiere ed eventi.

L’autunno si aprirà con il consueto Brussels Gallery Weekend (dal 12 al 15 settembre) ormai un punto di riferimento su scala europea, seguito a ottobre da Art on Paper, che raccoglie disegni e opere su carta selezionate da più di 60 gallerie internazionali, affermate o emergenti. Dal 13 al 17 novembre sarà la volta del Brussels Art Film Festival, kermesse dedicata al mondo dei giovani filmmaker che guarda con sempre maggiore frequenza all’arte contemporanea. A gennaio la città ospiterà l’attesissimo 70° anniversario di BRAFA, fiera d’arte e antiquariato tra le più famose e influenti al mondo, in programma dal 26 gennaio al 2 febbraio nei padiglioni di Brussels Expo; il 2025, inoltre, vedrà la riapertura del Museo di Ixelles e del Museo Ebraico.

I luoghi.

Sul fronte degli spazi legati al mondo dell’arte contemporanea, tra i più interessanti e sorprendenti dal punto di vista architettonico merita una visita Botanique, splendido edificio in stile neoclassico, realizzato tra il 1826 e il 1829 nel cuore della città: un tripudio di vetri e ferro battuto con un’imponente cupola rotonda centrale, affiancata da due ali laterali che ospitano le serre. Dal 1984 è la sede del Centro Culturale della Federazione Vallonia-Bruxelles e si dedica alla promozione delle arti visive e della musica, con oltre 10 mostre e 600 concerti ogni anno.

Ispirata alla commistione tra grafica, sport, musica, graffiti, street art e altre forme espressive tipiche del mondo urban, la programmazione del MIMA – The Millennium Iconoclast Museum of Art, punta sulla contaminazione tra culture diverse. Il Museo è aperto dal 2016 ed è stato realizzato nelle antiche birrerie Belle-Vue, sulle rive del canale di Molenbeek. Tra le realtà emergenti, un ruolo sempre più importante spetta a La Loge, spazio dedicato all’arte contemporanea e all’architettura ospitato in ex tempio massonico in stile modernista. La Loge supera il concetto stesso di area espositiva, trasformandosi in un luogo in cui convivono idee, discussioni e presentazioni, mostre, simposi, proiezioni, conferenze e spettacoli. L’arte diventa così il punto di partenza per stimolare il dibattito e il confronto, con l’obiettivo di raggiungere una comprensione più attenta delle dinamiche e delle problematiche socioculturali.

Con l’obiettivo di avvicinare il grande pubblico all’arte e 9 mostre in programma, WIELS si conferma uno dei centri d’arte contemporanea più rappresentativi di Bruxelles. Fu il mastro birraio Léon Wielemans a chiedere all’amico architetto Adrien Blomme di progettare e costruire la nuova sede del suo birrificio: il palazzo risale al 1931 ed è divenuto il principale monumento di archeologia industriale in stile art déco della città.

Grandi novità anche al BOZAR Centre for Fine Arts, ospitato in un edificio art déco di Victor Horta. Fino a luglio si può visitare Chantal Akerman Travelling, retrospettiva dedicata al lavoro della regista, scrittrice, documentarista e artista belga, dagli esordi a Bruxelles al deserto messicano, fino alle ultime installazioni del 2015. In programma anche una grande mostra dedicata alla coppia Hans/Jean Arp e Sophie Taeuber-Arp, due figure centrali dell’arte astratta del XX secolo. Fino a giugno, inoltre, BOZAR ospita due mostre cardine nel programma di eventi legati ai 100 anni del Manifesto Surrealista: la prima, Histoire De Ne Pas Rire. Surrealism In Belgium (fino al 16 giugno) approfondisce la ricercatezza intrinseca delle opere dei surrealisti belgi, eccentriche ma anche fortemente ancorate al contesto storico e politico di riferimento; la seconda, James Ensor. Maestro (fino al 26 giugno) apre una parentesi su un volto meno noto del celebre Artista: la sua passione per il mondo della musica, del balletto e del teatro.

Chiude la lista delle 6 location da non perdere nella programmazione 2024/2025 Centrale for contemporary art: la nota struttura, ricavata all’interno di un’ex centrale elettrica, in questo momento è oggetto di un intervento di ristrutturazione destinato a rendere i locali ancora più accoglienti ed inclusivi, esaltandone il carattere essenziale e la tipica atmosfera postindustriale. In occasione della riapertura, a ottobre, ospiterà una mostra dedicata al panorama delle arti visive della regione di Bruxelles Capitale e dei suoi dintorni: un “melting pot” di stili e di discipline, sull’esempio della Summer Exhibition londinese.

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