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Discorso Stato dell’Unione, Biden: Trump minaccia per democrazia

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Il presidente sull’Ucraina: Putin, se vince, non si fermerà

Roma, 8 mar. (askanews) – Un attacco duro nei confronti del presumibile rivale per la corsa alla Casa bianca, l’ex presidente Donald Trump, segnalato come un pericolo per la democrazia, quello lanciato in diretta televisiva dal leader della Casa bianca Joe Biden. Il tradizionale Discorso sullo Stato dell’Unione del presidente americano, pronunciato oggi (nella notte in Italia), ha risentito fortemente della campagna elettorale ormai già nel suo pieno.

Di fronte alla seduta congiunta del Congresso, Biden ha inoltre evidenziato il tema del conflitto in Ucraina, segnalando il pericolo di una vittoria della Russia di Vladimir Putin e accusando Trump – mai citato per nome nel discorso – di essere stato da presidente troppo indulgente con il leader di Mosca.

Più che Putin, nel mirino di Biden è stato proprio Trump, segnalato come una vera e propria minaccia per la democrazia. “La libertà e la democrazia non sono mai state così tanto sotto attacco in patria dai tempi del presidente Lincoln e della guerra civile”, ha affermato il presidente, segnalando che tale minaccia viene “sia dall’estero che dall’interno”.

Biden ha invitato gli americani a “ergersi” contro Putin e ha chiestyo l’approvazione dei finanziamenti per sostenere lo sforzo militare di Kiev. “Se qualcuno in questa stanza pensa che Putin si fermerà in Ucraina, io assicuro che non lo farà”, ha detto il capo di stato americano. E, per la politica estera, ha messo in opposizione il defunto presidente americano Ronald Reagan, un’icona dei repubblicani che ebbe un approccio duro nei confronti dell’Unione sovietica, all’asserito lassismo di Trump nei confronti di Mosca. Una posizione, quella del suo predecessore, definita “oltraggiosa” e “pericolosa”.

Biden ha inoltre attaccato Trump per aver rifiutato di ammettere la sconfitta alle ultime elezioni, sostenendo: “Non puoi amare il tuo paese solo quando vinci”.

Trump, dal canto suo, ha risposto via social alle accuse di Biden. “Questo potrebbe essere il discorso sullo stato dell’Unione più arrabbiato, meno compassionevole e peggiore mai fatto”, ha scritto. “È stato un imbarazzo per il nostro paese”. E ha sostenuto che Putin ha invaso l’Ucraina perché non ha rispetto di Biden.

Per quanto riguarda anche l’altro conflitto, quello in corso a Gaza, Biden ha anche cercato di rispondere all’insoddisfazione che serpeggia nelle stesse fila democratiche per la sua gestione, ritenuta da molti troppo sbilanciata a favore di Israele, affermando che lo Stato ebraico “ha anche una responsabilità fondamentale: proteggere civili i innocenti a Gaza”.

E, ribadendo il sostegno alla soluzione “a due stati”, Biden ha chiarito che Washington non avrà tregua fino alla soluzione della crisi degli ostaggi catturati da Hamas, ma ha detto alla leadership israeliana: “L’assistenza umanitaria (a Gaza) non può essere una considerazione secondaria o una merce di scambio”.

Per quanto riguarda la politica interna, Biden ha attaccato i repubblicani sul tema dell’aborto, puntando il dito contro le restrizione imposte in diversi stati a guida conservatrice dopo un verdetto della Corte suprema del 2022 che rovesciava la storica sentenzza “Roe vs. Wade”. Il presidente ha promesso che, se verrà confermato alla Casa bianca, la ripristinerà a livello federale.

Inoltre ha chiarito che, nel suo eventuale secondo mandato, aumenterà le tassi sulle grandi aziende e sui super-ricchi, abbassando il costo della sanità. E ha respinto le accuse relative alla sua età, di chi lo ritiene troppo vecchio.

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