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Vertice Ue senza Giorgia Meloni, rabbia della premier. Cosa può succedere ora

PoliticaVertice Ue senza Giorgia Meloni, rabbia della premier. Cosa può succedere ora

BOLOGNA – L’accordo per il rinnovo delle cariche in Europa è stato raggiunto senza Giorgia Meloni. E nonostante all’Italia abbiano offerto il ruolo di vicepresidenza con delega al Pnrr (che andrebbe al fedelissimo Raffaele Fitto), la premier non avrebbe preso bene l’esclusione e sarebbe in attesa di un chiarimento con Ursula Von der Leyen. E potrebbe astenersi, domani 27 giugno, dal voto per la prossima Commissione Europea. Per andare con ordine, le cose sono andate così: sarebbe stato raggiunto l’accordo sui tre nomi ai vertici delle istituzioni europee, con Ursula von dei Leyen in capo all’esecutivo Ue, il socialista portoghese Antonio Costa alla guida del Consiglio e il liberale Kaja Kallas Alto rappresentante per la politica estera. Ma Giorgia Meloni non avrebbe preso bene la decisione di ufficializzare queste scelte dopo un vertice a cui lei non ha partecipato e prima di un appuntamento pubblico importante (e di tutti), a livello europeo, come quello di domani. E non sarebbe bastato, a rasserenarla, la telefonata di Von der Leyen che nel pomeriggio di ieri le avrebbe confermato il posto di vicepresidenza per l’Italia. Al vertice in cui le decisioni sarebbero state prese, avrebbero partecipato il premier tedesco Donald Tusk, il premier greco Kyriakos Mitsotakise, il premier spagnolo Pedro Sanchez, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il presidente francese, Emmanuel Macron, e il primo ministro olandese uscente, Mark Rutte)

LEGGI ANCHE: Europa, verso Von Der Leyen bis alla presidenza della Commissione Ue

Come scrive il Corriere della Sera, Meloni avrebbe preferito che si aspettasse “il vertice che si apre domani per ufficializzare la decisione“. E i toni della premier sarebbero alquanto polemici: “Potevano avere più rispetto per un Paese fondatore dell’Unione, hanno deciso di andare avanti senza di noi, a questo punto nulla è più scontato, nemmeno il sostegno parlamentare del gruppo Ecr a un secondo mandato di Ursula von der Leyen”. E ora? Non è escluso che, per ripicca, Meloni scelga per la giornata di domani la linea dell’astensione. Cosa che sarebbe abbastanza eccezionale e un forte segnale. Ma il clima di tensione potrebbe addirittura rimettere tutto in discussione, compresa l’eventuale vicepresidenza di Fitto.

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