Pechino accelera sull’adozione e afferma: rispetta diritti civili
Roma, 8 mar. (askanews) – La Cina ha accelerato il processo di adozione della nuova norma per la sicurezza nazionale a Hong Kong, che è vista dai critici come un’ulteriore compressione delle libertà nell’ex colonia britannica. La bozza completa è arrivata stamattina al Consiglio legislativo (LegCo) di Hong Kong, dopo un mese di consultazione.
La legislazione – spiega oggi il South China Morning Post, principale giornale di Hong Kong – risponde a un requisito costituzionale che il territorio semi-autonomo deve soddisfare, come stabilito dall’articolo 23 della Legge fondamentale, la mini-costituzione della città. E’ pensata per funzionare in tandem con la legge sulla sicurezza nazionale imposta da Pechino e per colmare le lacune nel quadro giuridico sulla sicurezza nazionale.
L’assemblea legislativa ha autorizzato la prima e la seconda lettura del disegno di legge poche ore dopo la sua prima pubblicazione nella gazzetta governativa in mattinata, mentre una commissione sta deliberando punto per punto in due riunioni consecutive nel pomeriggio.
La nuova norma coprirà cinque nuovi reati: tradimento; insurrezione; incitamento all’ammutinamento, alla disaffezione e atti con intenzione sediziosa; sabotaggio; interferenze straniere; furto di segreti di stato e spionaggio. Le pene – pubblicate oggi per la prima volta – vanno dai 3 anni, all’ergastolo per il tradimento. E’ prevista anche l’applicazione extraterritoriale dei reati proposti.
Pechino, in un commento diffuso attraverso l’agenzia di stampa statale Xinhua, ha definito il disegno di legge in equilibrio tra la salvaguardia della sicurezza nazionale e la protezione dei diritti umani, delle libertà civili ed economiche. Ha inoltre sostenuto che è in linea con il principio “un paese, due sistemi”.