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Allarme per produzione italiana mais, rese ridotte del 30-35%

AttualitàAllarme per produzione italiana mais, rese ridotte del 30-35%

Male anche in Francia, Germania e Ucraina

Roma, 11 lug. (askanews) – Fosche previsioni per la produzione italiana (e non solo italiana) di mais: le previsioni per la prossima campagna parlano di rese produttive in calo del 30-35% a causa delle piogge torrenziali e dell’instabilità meteorologica degli ultimi due mesi, che hanno bloccato le semine di aprile e rallentato quelle di recupero a giugno.

A lanciare l’allarme è Ailma, l’associazione italiana lavorazione mais alimentare aderente ad Assitol, preoccupata per la scarsità di materia prima Made in Italy e per la tenuta della filiera maidicola. Secondo le prime stime degli operatori, rispetto allo scorso anno i quantitativi di mais prodotti in Italia per uso alimentare subiranno un forte diminuzione.

“A causa del meteo avverso – osserva Massimiliano Carraro, presidente di Ailma – sul campo si è seminato, con grande fatica, il 60% del mais normalmente prodotto”. Oltre alla quantità, il maltempo incide sulla qualità del raccolto e favorisce gli agenti patogeni. “In uno scenario che da tempo registra il calo progressivo delle aree coltivate a mais, la previsione per la prossima campagna è che le rese produttive si ridurranno del 30-35%”.

In Europa, il meteo estremo ha danneggiato la produzione di mais, intaccandone le rese in Francia e Germania. Appare in difficoltà anche l’Ucraina, storico fornitore di cereali che registra la contrazione delle quantità (-20%), in parallelo ad una fisiologica riduzione dell’export legata alla guerra in corso. Fuori dalla UE non va meglio in Sud America, dove le alte temperature e la siccità hanno favorito l’insorgere di patogeni come lo spiroplasma. A soffrire il contraccolpo di questa infestazione è soprattutto l’Argentina, forte esportatore maidicolo.

Per giunta, la scarsità di materia prima sta inducendo i produttori di biogas a reperire il trinciato di mais rifornendosi sul mercato dei produttori di granella destinata all’uso alimentare e mangimistico, andando potenzialmente ad erodere i quantitativi disponibili.

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