“Iconoclasts”, una mostra a Venezia con l’Archivio storico
Venezia, 23 lug. (askanews) – Una mostra fotografica che ricostruisce la storia delle donne che hanno infranto le regole alla Biennale Danza: a Ca’ Giustinian, in occasione del 18esimo Festival internazionale di Danza contemporanea, è aperta l’esposizione “Iconoclasts”, curata da Wayne McGregor in collaborazione con Elisa Guzzo Vaccarino e l’Archivio Storico delle Arti Contemporanee della Biennale di Venezia.
Con un allestimento a specchio che mette ancora più in risalto il gioco di riflessioni che la danza innesca con il pubblico, la mostra attraversa un secolo di storie e di artiste eccezionali come Pina Bausch, la danzatrice a cui si deve la rinascita della danza moderna tedesca e del teatro-danza, cui è stata dedicata una importate retrospettiva dalla Biennale Teatro, oppure Martha Graham, madre della modern dance americana, e fondatrice quasi un secolo fa della Martha Graham Dance Company, ancora oggi una delle più importanti compagnie nel mondo.
Le immagini sono frammenti di un discorso culturale condotto con il corpo, che da Isadora Duncan porta fino a Meredith Monk e alle donne che sono tate direttrici artistiche della Biennale Danza, nata nel 1999 e guidata da Carolyn Carlson, a cui poi sono seguite Karole Armitage nel 2004 e Marie Chouinard, danzatrice e coreografa canadese, dal 2017 al 2020. Tutte direttrici che hanno portato tantissime interpreti e autrici dell’arte coreografica.
Una sezione poi si sofferma sulle artiste premiate con i Leoni d’oro o d’argento, e qui troviamo vere e proprie leggende artistiche come Simone Forti o Germaine Acogny, ma anche danzatrici più giovani come Rocio Molina, solo per citare qualche nome.