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25 anni di Banca Etica, Fasano: l’obiettivo è sostenibilità integrale

Primo Piano25 anni di Banca Etica, Fasano: l'obiettivo è sostenibilità integrale

Risultati e prospettive del fare banca “nell’interesse di tutti”

Roma, 8 mar. (askanews) – Banca Etica compie 25 anni; e li festeggia con una giornata di studio e confronti al Cnel, nel corso della quale è stata presentata una ricerca realizzata da Aiccon – “Azionisti del bene comune. 25 anni per la pace l’ambiente e l’inclusione”, questo il titolo – che dà conto dei risultati raggiunti e dell’impatto generato sulla società.Venticinque anni fa parlare di “finanza” e “etica” suscitava nella gran parte degli interlocutori scetticismo, se non sarcasmo. Oggi l’istituto – fondato proprio l’8 marzo del 1999 – è una realtà consolidata, con parametri di risultato e solidità anche migliori rispetto la media del sistema bancario tradizionale, come evidenzia l’analisi di Aiccon.E soprattutto è la testimonianza concreta che fare banca in modo etico non solo è possibile, ma è un modo efficace per perseguire maggiore giustizia sociale e ambientale.Ma nel giorno del festeggiamento del quarto di secolo di attività, Banca Etica guarda al futuro indicando nel paradigma della “sostenibilità integrale” l’orizzonte verso il quale muoversi. Un paradigma che rappresenta il superamento della teoria dello sviluppo sostenibile.”Siamo cresciuti negli ultimi vent’anni con il concetto di ‘sviluppo sostenibile’ cioè di una crescita legata però alla possibilità di costruire un patto con le nuove generazioni – dice la presidente dei Banca Etica, Anna Fasano, a margine della giornata di studio al Cnel in occasione dei 25 anni dell’istituto bancario – Questo patto deve basarsi su dei pilastri fondamentali, che adesso molti definiscono gli ‘ESG’. Noi preferiamo definirli ‘integrali’. E’ un paradigma integrale perché deve tenere insieme la dimensione ambientale e sociale, ma attraverso una trasversalità della governance che sia in grado di creare sì il legame con il futuro avendo attenzione a tutti gli impatti che tutte le nostre azioni, economiche e non, generano. Certo è una evoluzione non tanto dell’obiettivo, ma del modello che dobbiamo adottare per guardare a un futuro non come quello che è stato immaginato fino ad oggi, ma che con una velocità diversa tenga in considerazione le emergenze a cui dobbiamo rispondere oggi: quella ambientale e quella sociale”.Nel corso dei lavori Banca Etica ha indicato anche le traiettorie da seguire per realizzare la sua visione strategica: più peso a livello territoriale; ma anche più influenza a livello europeo; più efficienza; ancora più attenzione ai giovai e allo sviluppo del digitale; e potenziamento delle sinergie con l’ecosistema finanziario affermando la propria visione e identità valoriale in una dinamica “radicalmente dialogante” . “La prospettiva è confermare i luoghi della pace, dell’inclusione, e dell’ambiente con una velocità è una capacità di un ‘radicalismo dialogante’, elemento che stiamo sempre di più rafforzando – spiega Fasano – Vale a dire avere il coraggio di affermare le scelte che portiamo avanti, ma con la capacità di costruire sempre più alleanze per essere ancora più efficaci; perché le alleanze non solo sono necessarie, ma sono importanti. L’effetto contaminante della finanza etica è il vero potere di dirompente; ed è la vera rivoluzione dal basso”.

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