All’IsolaSET di Palazzo Lombardia dal 21 al 27 marzo
Milano, 21 mar. (askanews) – “Il Senso della Vita” è il titolo della mostra fotografica video documentaristica dedicata alla figura di padre Giuseppe Ambrosoli, chirurgo e missionario comboniano beatificato nel 2022 da Papa Francesco. Ospitata nella “IsolaSET” di Palazzo Lombardia dal 21 al 27 marzo, la mostra – che include immagini dell’archivio storico fotografico della Fondazione, insieme a un reportage realizzato dall’agenzia PhotoAid – dà conto dell’opera svolta da Giuseppe Ambrosoli Uganda, a Kalongo, dove ha fondato un ospedale, il “Dr. Ambrosoli Memorial Hospital” e la scuola specialistica di ostetricia “St. Mary”
Il reportage fotografico offre uno sguardo profondo e coinvolgente sulla vita quotidiana di mamme, bambini, medici e operatori sanitari che, insieme, trovano significato nella reciproca solidarietà e nell’impegno a servire i più vulnerabili. La comunità di Kalongo, nel nord dell’Uganda, ha sempre difeso e curato l’ospedale e la sua scuola, da sempre un punto di riferimento per centinaia di migliaia di persone. Nei volti e nei sorrisi di queste persone risiede “il senso della vita” ricercato da padre Giuseppe Ambrosoli, che dà il titolo alla mostra.
Il video documentario “Giuseppe” ripercorre la figura e i valori di Padre Ambrosoli che continuano a essere trasmessi grazie alla Fondazione e al lavoro dei numerosi medici e volontari che sostengono l’ospedale e la scuola. Il “Dr. Ambrosoli Memorial Hospital” di Kalongo è l’unico ospedale del Distretto di Agago, con un bacino di utenza di circa 500.000 persone, provenienti anche dai 6 distretti confinanti, in cui non sono presenti strutture ospedaliere. Ogni anno sono in media 50.000 le persone assistite: in oltre 60 anni di attività oltre 3 milioni di pazienti hanno ricevuto assistenza sanitaria, di cui il 70% donne e bambini sotto i 5 anni. Dalla sua nascita nel 1959 la St Mary Midwifery School ha trasformato più di 1.650 giovani donne in ostetriche altamente qualificate e fortemente motivate ed è oggi riconosciuta come una delle migliori del Paese.
“L’importanza del diritto alla salute, soprattutto in Africa, è un tema cruciale che richiede attenzione e azione a livello globale – ha detto Giovanna Ambrosoli, presidente della Fondazione Ambrosoli – In Africa, come in molte altre parti del mondo, l’accesso a cure mediche di qualità è spesso limitato dalla mancanza di risorse e infrastrutture sanitarie adeguate, dall’estrema povertà delle fasce più vulnerabili di popolazione e da enormi disuguaglianze socio-economiche. Il diritto alla salute è un pilastro fondamentale per il benessere e lo sviluppo di ogni individuo e della sua comunità, e deve essere garantito in modo equo e universale, soprattutto in contesti come l’Africa, dove le sfide sanitarie sono enormi e urgenti”.
Alla inaugurazione della mostra hanno preso parte, tra gli altri, il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, l’arcivescovo di Milano monsignor Mario Delpini, l’assessore al Welfare di Regione Lombardia Guido Bertolaso, e Giuliano Rizzardini, direttore del Dipartimento d Malattie Infettive Ospedale Sacco di Milano.
“La gente di Kalongo lo aveva chiamato ‘Doctor Ladit’, ‘grande medico’. Termine affettuoso che non ha tanto a che fare con la sua competenza medica, seppur grande anche quella, ma con la sua grandezza di umanità – è stato il ricordo dell’arcivescovo Delpini – Il suo modo di trattare i pazienti con competenza e umiltà, la sua disponibilità verso tutti i malati e soprattutto i più bisognosi, la sua profonda spiritualità e la vita di preghiera lo rendevano grande agli occhi della gente per cui ha speso la propria vita in testimonianza alla Carità di Cristo”.
“Un uomo coraggioso e un visionario: Giuseppe Ambrosoli avrebbe potuto lavorare nell’azienda di famiglia, a Ronago, in provincia di Como, notissima in Italia e nel mondo per la produzione del miele e delle caramelle che tutti abbiamo assaggiato – ha detto il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana – ma scelse di diventare medico e missionario. Per noi è certamente motivo di orgoglio ricordarlo a Palazzo Lombardia anche perché alla nostra terra lo legano, oltre ai natali e agli affetti familiari, anche l’esperienza acquisita all’Ospedale di Tradate, dove ha completato il suo praticantato di Chirurgia durante gli anni in cui studiava teologia a Venegono Superiore per la sua formazione missionaria, tra il 1951 e il 1955. Un luogo che è stato importante nella sua vita in quanto fu ricoverato e curato proprio in questo ospedale quando è tornato in Italia a causa di alcuni problemi di salute”. (nella foto: Giovanna Ambrosoli, presidente della Fondazione Ambrosoli, e l’arcivescovo di Milano, Mario Delpini, durante l’inaugurazione della mostra “Il Senso della Vita”)