“Fondamentale connettere le industrie creative con quella del turismo”
“Il Made in Italy è probabilmente il simbolo globale più importante del concetto di Soft Power, la sua applicazione concreta. Vi sono due filiere che esprimono al meglio tutto ciò: quella del turismo è quella delle industrie creative”.
Queste le parole del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, in un videomessaggio alla V Conferenza sul Soft Power organizzata dal Soft Power Club, associazione internazionale fondata e presieduta da Francesco Rutelli.
“Il turismo ha una rilevanza importante nel sistema economico italiano. E’ sempre più integrato con altri settori produttivi e con l’esternalizzazione di alcuni servizi. Il turismo, dal punto di vista del Soft Power, spinge alla creazione e valorizzazione di un ‘brand territoriale Italia’. Un vero marchio italiano: garantisce la qualità, evita la tentazione low cost e dell’overturismo, e punta a legarsi alle tematiche ambientali, alla sostenibilità, alla digitalizzazione e all’ottimizzazione del sistema dei trasporti”.
“Un altro aspetto importante del Soft Power italiano è rappresentato dalle industrie creative. Ad oggi, le imprese in Italia sono oltre 290mila, con un valore aggiunto di 37 miliardi di euro e un fatturato di poco inferiore ai 90 miliardi di euro”.
“Si tratta di cifre considerevoli – ha sottolineato il ministro – ma ancora molto indietro rispetto a Paesi come Germania, Spagna, Francia e Paesi Bassi. Per colmare questo divario, l’Italia si sta muovendo a livello legislativo per sostenere l’industria rafforzandola a livello regionale e valorizzandola anche per altre attività di nicchia”.
“È importante connettere le industrie creative con quella del turismo – ha concluso il ministro – e riconoscere l’interazione tra settore organizzazioni no profit nel promuovere il mercato della cultura”.
Ciro Di Pietro