La cerimonia di premiazione al Quirinale il 21 novembre
Milano, 9 set. (askanews) – Sono stati annunciati i vincitori dei Premi Balzan 2024. A comunicarli a Milano la presidente della Fondazione Internazionale Balzan “Premio”, Maria Cristina Messa, e la presidente del Comitato Generale Premi Balzan, Marta Cartabia.
L’australiano John Braithwaite, dell’Australian Natonal University, ha ricevuto il riconoscimento per la Giustizia riparativa. “Per il suo contributo allo sviluppo teorico e alla diffusione della prassi della giustizia riparativa contemporanea – recita la motivazione – per il suo impegno a servizio delle istituzioni e della costruzione sociale, per il suo lavoro di alta divulgazione scientifica ed editoriale, per la sua dedizione alla crescita culturale delle più giovani generazioni nei valori della giustizia riparativa”.
La tedesca-americana Lorraine Daston, del Max Planck Institute for the History of Science di Berlino, ha vinto il premio per la Storia della scienza moderna e contemporanea. “Per l’ampiezza, l’originalità e la varietà del suo lavoro, che a saputo evidenziare le rappresentazioni mentali e i valori alla base dell’attività di ricerca in una vasta gamma di campi del sapere – si legge nella motivazione -; per il numero e la qualità dei suoi articoli e dei suoi libri, che hanno aperto nuove strade nella storia dell’epistemologia delle scienze; per il suo contributo alla formazione di generazioni di ricercatrici e ricercatori e per il suo sostegno a progetti di ricerca innovativi”.
A Michael N. Hall, svizzero americano dell’Università di Basilea, è andato il premio Balzan per i meccanismi biologici dell’invecchiamento. La motivazione spiega: “Per i contributi innovativi alla comprensione dei meccanismi molecolari che regolano la crescita cellulare. Michael Hall ha scoperto due proteine, TOR1 e TOR2, eh regolano la crescita cellulare e il metabolismo in risposta ai nutrienti. Queste svolgono un ruolo centrale nel processo di invecchiamento e nello sviluppo di malattie legate all’invecchiamento, come il cancro, il diabete e le patologie cardiovascolari”.
Il quarto riconoscimento è andato all’americano Omar Yaghi della University of California Berkeley per i materiali nanoporosi per applicazioni ambientali. La motivazione: “Per i rivoluzionari contributi alla scoperta e allo sviluppo di materiali a struttura nanoporosa e per l’avanzamento delle loro applicazioni nella cattura del carbonio, nell’immagazzinamento dell’idrogeno e nell’estrazione dell’acqua dall’aria del deserto. Yaghi ha sviluppato principi fondanti di progettazione, fondamentali e innovativi metodi di sintesi, creando due ampie classi di materiali nanoporosi: le strutture metallo-organiche e le strutture organiche covalenti. Questi materiali pionieristici sono ora in prima linea negli sforzi globali per affrontare le sfide critiche di sostenibilità e ambiente che il nostro pianeta sta affrontando”.
Il valore di ogni Premio Balzan è di 750mila Franchi svizzeri, pari a circa 800mila euro. “Anche quest’anno – ha detto Marta Cartabia – metà dell’ammontare dei premi verrà utilizzato dal vincitore per finanziare progetti di ricerca”. L’ex ministra della Giustizia ha poi annunciato le materie che saranno premiate nel 2025, perché, come è consuetudine dei Premi Balzan, queste cambiano ogni anno: Storia dell’arte contemporanea; Scienze dell’antichità: Democrazia ateniese rivisitata; Atomi e misura ultraprecisa del tempo; Terapia genica o con cellule geneticamente modificate. Anche per il prossimo anno i premi avranno lo stesso valore economico.
La consegna dei premi 2024 avverrà nei giorni 21-22 novembre a Roma, al Quirinale alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.