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lunedì, Novembre 25, 2024

The Art Film Fest, Roma celebra i documentari sull’arte

Video NewsThe Art Film Fest, Roma celebra i documentari sull'arte

Alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna, organizzato con Insideart

Roma, 11 set. (askanews) – Una rassegna dedicata al documentario d’autore organizzata dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea (Gnam) di Roma e da Insideart per raccontare le storie degli artisti, mostrando i loro studi e offrendo visioni uniche delle loro opere. E’ il The art Film Fest (Taff), che ha preso il via nella cornice d’eccezione della Sala delle Colonne, presentato dalla direttrice della Galleria Nazionale Cristina Mazzantini insieme a Guido Talarico, editore di Insideart. “Io credo che il museo oggi abbia il ruolo di un produttore di contenuti culturali”, ha spiegato Cristina Mazzantini, direttrice della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea. “Cioè non solo deve conservare le opere, non solo deve ospitare gli artisti ed essere una casa degli artisti, ma dev’essere anche un luogo in cui si dibatte di arte a 36o gradi, di tutte le problematiche dell’arte, gli apetti economici, normativi, legislativi,. di promozione ma anche quelli che approfondiscono e diffondono. Oggi certamente il documentario e quindi il video è il mezzo migliore quello che tocca il maggior numero di persone e quindi che aiuta maggiormente il pubblico a capire e ad avvicinarsi all’arte contemporanea che come dico spesso sembra facile da fare e difficile da capire, dobbiamo sfatare questo mito, e quindi è importante incoraggiare tutte le iniziative in questo senso che aiutino a diffondere non solo una conoscenza ma anche una passione e un amore per l’arte contemporanea che è un aspetto dela vita di tutti i giorni ed è un aspetto della vita della società”.Un obiettivo ambizioso, reso possibile dal lavoro instancabile di Insideart, che nel 2024 festeggia i 20 anni dalla sua fondazione: “Per noi è un appuntamento importante”, ha ricordato l’editore di Insideart Guido Talarico, “che abbiamo voluto festeggiare con una serie di eventi, tre dei quali si svolgono qui alla Galleria Nazionale di Arte Moderna. In primavera si è svolto The Art Symposium, che era un simposio dedicato ai temi più importanti del sistema del contemporaneo italiano e internazionale, e adesso invece celebriamo il documentario d’arte e lo facciamo in un contesto importante come quello della Galleria Nazionale di Arte Moderna che da sempre è attenta anche alle arti visive e ai documentari. E poi in qualche modo si colma un vuoto che invece altri musei importanti internazionali hanno sempre curato”.Sono sei i documentari selezionati e premiati dal Festival: “L’Aeroplano di Marinetti” di Eleonora Zamparutti e Piero Muscarà, che intreccia Futurismo, Aviazione e Propaganda su piani narrativi paralleli descrivendo l’avanguardia nell’arte, nella politica e nella società in Italia ai primi del Novecento; “Arte Povera – Appunti per la storia” di Andrea Bettinetti, che attraverso le parole dei suoi protagonisti, getta una luce su come l’Arte Povera abbia profondamente influenzato lo sviluppo dell’arte contemporanea, continuando a essere rilevante e di ispirazione per la società moderna per la sua poetica e i suoi valori; “Galleria Continua: The Ability To Dream” di Andrea Calderone, un viaggio attraverso i ricordi e le immagini che hanno segnato oltre 30 anni di attività della Galleria Continua e dell’Associazione Arte Continua; “Joan Mitchell – A woman in abstract” di Stéphane Ghez, su una delle poche pittrici del movimento espressionista astratto americano nella New York degli anni Quaranta, accanto a Pollock, De Kooning e Franz Kline, e poi in Francia, dove visse dal 1959; “L’ arte della guerra” di Marco Spagnoli e Tiziana Lupi, girato tra l’Italia e l’Ucraina, segue il lavoro di coloro che, all’indomani dello scoppio della guerra, si attivarono immediatamente, anche a rischio della propria vita, per mettere al sicuro le opere d’arte. Tornando agli anni della Seconda guerra mondiale, quest’opera rivela come anche gli italiani abbiano dovuto difendere il loro vasto patrimonio artistico e come abbiano imparato a farlo, conquistando alla fine una vera e propria leadership in questo settore, che oggi mettono al servizio del popolo ucraino; “Paint me a road out of here” di Catherine Gund, che narra le vicende del dipinto monumentale per le donne detenute nel carcere di Rikers Island, realizzato nel 1971 dall’artista Faith Ringgold mettendo in luce il potere dell’arte di affermare, guarire e infine trasformare persone e istituzioni.

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