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venerdì, Settembre 27, 2024

Giornalismo, giorno 2 del corso Ue: quante domande agli eurodeputati

PoliticaGiornalismo, giorno 2 del corso Ue: quante domande agli eurodeputati

ROMA – Quanto conta l’Italia in Europa? E quanto pesa l’Europa nel mondo, in tempi di guerre? E ancora: quali sono per l’Europa le sfide sociali?

Domande al centro del dibattito tra eurodeputati e giovani reporter e content creator partecipanti al corso Ue nella redazione dell’agenzia Dire.

A parlare, rispondendo a domande e curiosità, sono Susanna Ceccardi, dei Patrioti per l’Europa, Camilla Laureti, dell’Alleanza progressista dei Socialisti e democratici, e Nicola Procaccini, dei Conservatori e riformisti europei.

Temi e punti interrogativi vanno dall’Italia all’Europa al mondo. Procaccini, co-presidente dei Conservatori e riformisti, si sofferma sulla designazione dell’italiano Raffaele Fitto come vicepresidente esecutivo della Commissione Ue.

“Noi di Fratelli d’Italia abbiamo votato contro la nomina di Ursula Von der Leyen alla presidenza perché non ne condividiamo il programma” sottolinea il deputato.

“Contrariamente alle letture di varie testate, che hanno parlato di ‘voto ingiusto’, ‘Italia isolata’ e ‘disastro negli anni a venire’ per il nostro Paese nell’Ue, abbiamo voluto semplicemente esprimere una posizione diversa e non è successa nessuna tragedia, anzi, tutto il contrario”.

Secondo Procaccini, infatti, con la designazione di Fitto all’Italia è “dato un ruolo particolarmente incisivo”. Allarga lo sguardo Ceccardi, interpellata dai giovani reporter anche sulla politica estera dell’Ue. Quando si parla della guerra tra Ucraina e Russia, la deputata sottolinea la necessità di cercare “una de-escalation”, con “meno armi e più diplomazia”.

Ceccardi spiega: “Ho una posizione filoatlantica ma credo che dopo gli scarsi risultati ottenuti dalla politica europea, che non ha saputo mediare, e il caso della crisi russo-ucraina è esemplare, dobbiamo rivedere un po’ nostra posizione”.

La deputata aggiunge: “Siamo per cercare una via diplomatica a questo conflitto e per questo non abbiamo votato per i paragrafi 8 e 9 della risoluzione approvata dal Parlamento Ue, che prevedono la possibilità di aggredire in territorio russo con armi fornite all’Ucraina”.

Secondo Ceccardi, scelte del genere costituiscono “un ulteriore passo verso una escalation militare e bellica che non ci possiamo permettere”.

L’articolo Giornalismo, giorno 2 del corso Ue: quante domande agli eurodeputati proviene da Agenzia Dire.

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