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Early Access: al via il progetto “Early Perspective”

Video NewsEarly Access: al via il progetto "Early Perspective"

Nuove strategie di accesso precoce alle terapie onco-ematologiche

Roma, 10 ott. (askanews) – Nell’era della medicina personalizzata e dell’innovazione farmaceutica, l’accesso tempestivo ai farmaci innovativi è cruciale, soprattutto per i pazienti affetti da patologie rare o gravi, come quelle onco-ematologiche. Il progetto “Early Perspective: orizzonti, risposte e opportunità per lo sviluppo precoce dell’Early Access dei farmaci in onco-ematologia”, promosso da Edra con il contributo non condizionante di Amgen, ha preso in analisi lo stato dell’Accesso Precoce (AP) in Italia, individuando opportunità e sfide per migliorare il sistema e cercare di garantire cure efficaci ai pazienti che ne hanno urgente necessità. Abbiamo parlato con Prof. Robin Foa, Professore Emerito di Ematologia, Università La Sapienza Roma: “I tempi di approvazione dei singoli stati sono diversi, in alcuni casi è immediato, in altri tra cui l’Italia deve essere approvato da EFEN Italia. I tempi sono lunghi e può essere un anno o un anno e mezzo. Questo vuol dire in certi casi impedire al paziente di aver accesso a farmaci che hanno un impatto prognostico estremamente importante”. Nell’ambito dell’iniziativa, l’evento di questa mattina ha rappresentato un confronto tra esperti del mondo scientifico, politico e istituzionale, riuniti con l’obiettivo di proporre un ripensamento sulla possibilità di ridurre i tempi tecnici, così come applicato in altri paesi nel panorama europeo, in cui spicca la lungimiranza della Francia. È intervenuto poi il Dott. Paolo Siviero, Capo Area Direzione Tecnico Scientifica, Aree Attività Regolatorie, Farmindustria: “La Francia ha studiato un modello di accesso accelerato negli ultimi anni che è un modello da cui possiamo trarre importanti spunti. Questo è quello che stiamo cercando di fare con la collaborazione delle istituzioni e con l’impegno dell’industria proprio per cercare di trovare il modello italiano, un modello compatibile con il nostro sistema”. Infine, è intervenuto il Prof. Carmelo Rizzari, Professore di Pediatria e Responsabile dell’Unità di Ematologia-Oncologia Pediatrica: “Noi siamo sempre sensibili al tema dell’ineguaglianza e della diseguaglianza. I bambini dobbiamo trattarli più come gli adulti, soprattutto quando hanno età e caratteristiche più simili all’adulto. Vediamo di avere una maggiore accessibilità ed uniformità a livello europeo e cerchiamo di fare in modo che i tempi siano più rapidi”. In un contesto di rapidi progressi terapeutici è fondamentale che l’Italia adotti un approccio più snello ed efficace per garantire a tutti i pazienti l’accesso tempestivo alle terapie più innovative in ambito onco-ematologico e non solo.

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