Dalla legislazione alla polizia presente alle procedure, assicura il premier albanese
Roma, 15 ott. (askanews) – Le strutture per l’accoglienza dei migranti in Albania, parte dell’accordo stipulato tra Roma e Tirana, sono totalmente di “competenza italiana”, “dalla costruzione alla gestione” all’ “intero processo di arrivo, fino a sistemazione, registrazione ed elaborazione delle domande dei migranti”, ha dichiarato al Corriere della Sera il premier albanese Edi Rama all’indomani della notizia secondo cui è partita la prima nave con migranti verso l’Albania, “Libra” della Marina Militare, con il primo gruppo di persone destinate ai nuovi centri allestiti nel Paese balcanico. La scorsa settimana sono diventati operativi i centri di Schengjin e Gjiader dove dovrebbero essere ospitati i migranti.
Rama ha aggiunto che i centri potranno ospitare “non più di 3.000 persone contemporaneamente” e “la durata del soggiorno dipenderà dai tempi delle procedure dello Stato italiano” e all’interno ci saranno solo forze di polizia italiane, come si applicherà “soltanto” la legislazione “italiana”. Inoltre Rama ha spiegato che L’Albania, però, non estenderà l’accordo che ha con l’Italia ad altri Paesi, perché “l’Italia per l’Albania non è un Paese come tutti gli altri, è l’altra metà di una coppia di fatto” e questa intesa, che Rama difende, “è un tentativo di provare un nuovo meccanismo tra altri meccanismi possibili. Siamo alla ricerca di una soluzione a un problema molto complesso”.