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Classica, dal 13 marzo il Festival Printemps des Arts di Monte-Carlo

Primo PianoClassica, dal 13 marzo il Festival Printemps des Arts di Monte-Carlo

Presieduto da Carolina di Hannover e diretto da Bruno Mantovani

Milano, 10 mar. (askanews) – Per la quarantesima edizione, in programma dal 13 marzo al 7 aprile 2024, il Festival Printemps des Arts di Monte-Carlo, presieduto da Sua Altezza Reale Carolina di Hannover e diretto da Bruno Mantovani, propone 25 appuntamenti, concentrati in 4 lunghi weekend (da mercoledì o giovedì a domenica) e distribuiti in 19 magnifici luoghi di Monte-Carlo e della Costa Azzurra.

Il tema conduttore quest’anno, come mostra il manifesto del festival e la scritta su di esso apposta “chants de la terre”, sarà la terra, il rapporto tra l’uomo e la natura. Percorsi artistici che si intersecano e completano esploreranno tale relazione partendo dalla commovente pagina mahleriana “Il Canto della terra” proposta sia nella versione originale sinfonica con l’Orchestra Filarmonica di Monte-Carlo diretta da Kazuki Yamada (6 aprile), sia in una rilettura più intima e cameristica con la formazione Het Collectief (16 marzo) per approdare al cinema con il film “Il sale della terra” di Wim Wenders dedicato alla vita e all’arte di Sebastião Salgado (17 marzo), considerato uno dei maggiori fotografi al mondo.

La natura e gli animali saranno protagonisti dei concerti della Amazing Keystone Big Band che proporrà in chiave swing il “Carnevale degli animali” di Saint-Saëns (31 marzo) e dell’appuntamento con l’Ensemble Unisoni, interprete di una sorta di ‘bestiario musicale’ in epoca barocca (30 marzo).

Il programma, come negli anni passati, spazia dal Medioevo alla contemporanea, passando per lo stile classico e preromantico di Haydn, Mozart e Beethoven all’Ottocento di Schubert, Mendelssohn, Brahms per approdare al Novecento di Messiaen, Boulez, Rihm.

Oltre al tema conduttore che sottende il programma 2024 vi saranno poi i ritratti dedicati al violoncellista Henri Demarquette, al Quartetto Modigliani, alla direttrice Laurence Equilbey e alla sua Insula orchestra. Il Printemps des Arts è una festa della musica, ma non solo. Anche quest’anno, infatti, vi saranno performance e alchimie che suggeriscono suggestive simmetrie tra la musica, le altre arti, i sensi. Il gusto sarà sollecitato durante un ‘dîner en musique’ in cui le opere musicali dialogheranno con i piatti dello chef pluristellato Yannick Alléno (27 marzo).

Non mancheranno poi i profumi di Clémence Besse le cui fragranze si mescoleranno alle note mahleriane. L’incontro tra musica e arti visive sarà protagonista della “passeggiata musicale” durante l’esposizione dell’artista bolognese Pier Paolo Calzolari al Nuovo Museo Nazionale di Monaco: i compositori Lara Morciano, Samir Amarouch e Eric Monatalbetti proporranno 3 prime esecuzioni assolute per ognuno, commissionate dal festival (24 marzo e 7 aprile).

Vi sarà anche l’opera “L’étoffe inépuisable du rêve” (Il tessuto inesauribile dei sogni) di Sophie Lacaze sul testo di Alain Carré, evocazione della sofferenza della terra e della sua rinascita (16 marzo).

Inoltre il Printemps des Arts ha commissionato al compositore e direttore Laurent Cuniot una nuova composizione “Il Canto della terra” per mezzosoprano, tenore e 16 strumenti, partitura che reinterpreta in chiave moderna la ben nota pagina mahleriana (29 marzo). Sempre teso a catturare l’attenzione e la curiosità del pubblico, anche attraverso la ricerca e la sperimentazione di nuovi format di ascolto e coinvolgimento, il Printemps des Arts quest’anno propone la siesta musicale “Japanese Soul” nella quale gli spettatori ascolteranno sdraiati la musica evocativa concepita per l’occasione in prima assoluta dal compositore e flautista Fabrice Jünger che spazierà dalle note gravi e impalpabili del flauto basso a quelle aeree dell’ottavino (23 marzo), mentre l’Ensemble Unisoni inviterà il pubblico a danzare su musiche rinascimentali presso l’Atelier dei Balletti di Monte-Carlo (31 marzo).

Due messe da Requiem verranno eseguite in occasione dell’apertura e della chiusura del festival, rispettivamente quella di Johannes Ockeghem interpretata dall’Ensemble Gilles Binchois e, in chiusura, quella scritta da Pierre de La Rue affidata all’Ensemble Clément Janequin che concluderà simbolicamente questa edizione sottotitolata “Ma fin est mon commencement” opus 3. Sempre per la chiusura, il Printemps des Arts in collaborazione con l’Opera di Monte-Carlo, proporrà per la prima volta un programma che riunisce Cecilia Bartoli e John Malkovich intorno alla figura di Nicola Porpora e dei suoi allievi i castrati Farinelli e Caffarelli.

L’intento di coinvolgere i giovani è sottolineato dagli interventi pedagocici presso le scuole (quest’anno anche quelle italiane), da una politica dei prezzi vantaggiosa con ingresso gratuito per i giovani fino ai 25 anni di età e da alcuni appuntamenti pensati in particolare per i più giovani e le famiglie come l’ “immersione backstage” in cui il pubblico parteciperà ad un percorso guidato dietro le quinte per incontrare i musicisti alla scoperta del lavoro di preparazione di un concerto (14 e 22 marzo) o il concerto del 6 aprile in cui il Quartetto Parisii interpreterà le musiche di Haydn e Mozart al Museo Oceanografico a lume di candela (concert aux bougies/concert by candlelight).

Parallelamente ai concerti vi saranno tavole rotonde, masterclass e riunioni conviviali con artisti, compositori e giornalisti prima e dopo i concerti (queste ultime nella magnifica cornice dell’Hotel Hermitage di Monaco).

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