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martedì, Ottobre 22, 2024

Meloni celebra due anni di governo, scontro con Consiglio d’Europa su razzismo

Premier “soddisfatta dei risultati”, per opposizioni “bugie...

Governo, i due anni di Meloni: “La fiducia dei cittadini è il nostro motore”

PoliticaGoverno, i due anni di Meloni: “La fiducia dei cittadini è il nostro motore”

ROMA – Il governo Meloni oggi compie due anni. Con 732 giorni in carica è il settimo in termini di longevità, ancora a metà strada rispetto ai 1.412 del secondo esecutivo Berlusconi, in vetta alla lista. Il prossimo da raggiungere è il Moro III, andato avanti dal febbraio del ’66 al giugno del ’68. È il primo con una donna premier e con una maggioranza di destra-centro. Al momento ha ottenuto 66 voti di fiducia.
Oggi la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, avrebbe dovuto celebrare il traguardo con una conferenza stampa, dedicata alla manovra di bilancio (ancora non trasmessa al Parlamento) e poi rinviata ufficialmente per impegni istituzionali del vicepremier, Antonio Tajani, che presiede un G7 ministeriale. Sullo sfondo, il confronto a volte aspro in cui è stato approvato dal Consiglio dei ministri il decreto sui Paesi sicuri. Con il provvedimento il governo tenta di puntellare la strategia sui migranti che ha portato all’apertura dei centri in Albania. Provvedimento approvato in un contesto di scontro con la magistratura e dopo una fitta interlocuzione con il Quirinale.

Per festeggiare il traguardo dei due anni, Meloni ha postato un video sui social: “Non mi sono mai risparmiata”, ha rivendicato la premier, che si è detta soddisfatta “dei risultati e dei traguardi che in questi due anni abbiamo raggiunto per l’Italia” e consapevole di “quanto lavoro ci sia ancora da fare”. Dopo aver rivendicato “i record storici” raggiunti, soprattutto sul versante economico, la premier si rivolge direttamente ai cittadini, da cui continua ad avere un consenso stabile (l’ultimo sondaggio Dire-Tecnè dà al 40% la fiducia degli intervistati verso il governo): “Grazie per la fiducia e per il vostro sostegno, perché sono il motore che ci spinge ad andare avanti. Finché ci siete voi, ci siamo anche noi”.

I PUNTI QUALIFICANTI DEL GOVERNO

Nella serata di ieri, invece, è stato diffuso un documento di 59 pagine che raccontano “due anni di risultati e traguardi per l’Italia” trascorsi seguendo “la stella polare” del “rispetto” e dell’attuazione “puntuale del programma comune, con il quale la coalizione di centrodestra si è presentata al cospetto del popolo italiano e ha ricevuto la sua fiducia con le elezioni politiche del 25 settembre 2022”. Tra i punti qualificanti del governo, oltre all’accordo con l’Albania per la gestione dei migranti con l’apertura di due centri in grado di gestire un flusso annuale di 36-39mila persone, spicca il tema delle riforme. Diverse quelle in cantiere: la più importante è quella del premierato, con l’avvio del ddl costituzionale per l’elezione diretta del presidente del Consiglio. Poi c’è l’Autonomia differenziata, già diventata legge, che prevede possibili accordi su 23 materie, tra cui salute e istruzione, tra lo Stato e le Regioni che ne fanno richiesta. La giustizia è un altro campo di battaglia: abolito l’abuso d’ufficio con la legge Nordio, ora in discussione ci sono la separazione delle carriere (in commissione Giustizia alla Camera) e le nuove regole per le intercettazioni.

IL TEMA DELLA SICUREZZA

La questione sicurezza è un altro tema su cui l’esecutivo Meloni ha affidato parte della sua narrazione politica. Dall’iniziale decreto rave, con cui si punisce fino a 6 anni chi organizza o promuove occupazioni per party illegali, si è passati a un Ddl (che attende l’ultimo via libera dal Senato) dove sono previsti venti nuovi reati (come quello di occupazione di immobili “destinati a domicilio altrui”) o ampliate pene previste per reati già esistenti: per i blocchi stradali si rischiano fino a due anni e per chi protesta nei Centri di permanenza per il rimpatrio (Cpr) e nelle carceri fino a 20.

LA QUESTIONE FISCALE E IL PIANO MATTEI

C’è poi la questione fiscale: eliminato il reddito di cittadinanza, il governo Meloni ha puntato sul taglio del cuneo fiscale per i redditi fino a 35mila euro, in vigore dal primo maggio 2023 e sulla riduzione da 4 a 3 aliquote, inserito nella manovra approvata nell’ultimo Cdm. Il capitolo famiglia prevede misure a sostegno della natalità con un bonus da mille euro per i nuovi nati destinato alle famiglie con Isee fino a 40mila euro. Ma anche l’istituzione del reato universale per la gestazione per altri (Gpa), la maternità surrogata. In politica estera l’esecutivo si è speso molto sul Piano Mattei per realizzare un nuovo rapporto “paritario” tra Italia e Paesi del continente africano e nella Ue Giorgia Meloni vanta buoni rapporti con con Ursula von der Leyen, che ha chiamato in commissione Raffaele Fitto come vicepresidente esecutivo con delega alla Coesione e alle Riforme.

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