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Clima, AEA: Ue impreparata, rischi catastrofici se non si agisce

Primo PianoClima, AEA: Ue impreparata, rischi catastrofici se non si agisce

In Europa i più rapidi aumenti delle temperature nel mondo

Roma, 11 mar. (askanews) – Nel mondo l’Europa è il continente che sta registrando i più rapidi aumenti delle temperature. I rischi climatici ne minacciano la sicurezza energetica e alimentare, gli ecosistemi, le infrastrutture, le risorse idriche, la stabilità economica e la salute dei cittadini. In base alla valutazione dell’Agenzia europea dell’ambiente (AEA), pubblicata oggi, molti di tali rischi hanno già raggiunto livelli critici, che potrebbero diventare catastrofici in assenza di interventi urgenti e decisivi.

Come si è visto già negli ultimi anni, in Europa caldo estremo, siccità, incendi boschivi e inondazioni sono destinati ad acuirsi anche in base agli scenari più ottimistici in materia di riscaldamento globale e a incidere sulle condizioni di vita in tutto il continente. L’AEA ha pubblicato i risultati della prima European Climate Risk Assessment (EUCRA) (valutazione europea dei rischi climatici) mai effettuata quale contributo all’individuazione delle priorità politiche in materia di adattamento ai cambiamenti climatici e in supporto ai settori sensibili al clima.

Ne emerge che in Europa le politiche e gli interventi di adattamento non tengono il ritmo con la rapida evoluzione dei suddetti rischi. In molti casi, un adattamento incrementale non sarà sufficiente. Inoltre, poiché numerose misure volte a migliorare la resilienza ai cambiamenti climatici richiedono molto tempo, possono essere necessari interventi urgenti anche per rischi non ancora critici.

In alcune regioni d’Europa si concentrano rischi climatici multipli. L’Europa meridionale – informa AEA – è particolarmente a rischio a causa degli incendi boschivi nonché degli effetti delle ondate di calore e della scarsità di acqua sulla produzione agricola, sul lavoro all’aria aperta e sulla salute umana. Le inondazioni, l’erosione e l’infiltrazione di acqua salata minacciano le regioni costiere europee a bassa quota, comprese molte città densamente popolate.

“Dalla nostra ultima analisi – dichiara Leena Ylä-Mononen, Direttrice esecutiva dell’AEA – si evince che l’Europa si trova di fronte a rischi climatici urgenti che si acuiscono più rapidamente di quanto le nostre società riescano a prepararsi. Per garantirne la resilienza i responsabili politici europei e nazionali devono agire immediatamente con interventi volti a limitare i rischi climatici, sia mediante una rapida riduzione delle emissioni sia con l’attuazione di politiche e di interventi di adattamento forti”.

La valutazione individua in Europa 36 principali rischi climatici nell’ambito di cinque grandi gruppi: ecosistemi, alimenti, salute, infrastrutture, economia e finanza. Sono già necessari interventi più incisivi per oltre la metà dei principali rischi climatici individuati dalla relazione, di cui otto da attuare con particolare urgenza, principalmente per preservare gli ecosistemi, limitare l’esposizione umana al calore, proteggere la popolazione e le infrastrutture da inondazioni e incendi boschivi e garantire la sostenibilità dei meccanismi di solidarietà europei, come il Fondo di solidarietà dell’UE.

L’UE e i relativi Stati membri hanno compiuto notevoli progressi nella comprensionedei rischi climatici e nella preparazione ad affrontare tali rischi. A livello nazionale sono sempre più utilizzate valutazioni dei rischi climatici a fini di orientamento dello sviluppo delle politiche di adattamento. Tuttavia, – avverte l’AEA – la preparazione della società in generale è resa insufficiente dal ritardo nell’attuazione delle politiche rispetto al rapido aumento dei livelli di rischio.

La maggior parte dei principali rischi climatici individuati nella relazione è considerata un fattore che interessa “congiuntamente” l’UE, i relativi Stati membri e altri livelli di governo. La valutazione dell’AEA sottolinea che, per affrontare e limitare i rischi climatici in Europa, l’UE e gli Stati membri devono collaborare coinvolgendo anche i livelli regionali e locali laddove si rivelino necessari interventi urgenti e coordinati.

Vi sono ancora molte lacune nelle conoscenze relative ai principali rischi climatici individuati nella relazione dell’AEA. L’UE – secondo la relazione – può svolgere un ruolo chiave nel favorire una migliore comprensione di tali rischi e dei soggetti che ne sono interessati nonché delle modalità con le quali affrontarli, sia in sede legislativa sia mediante strutture di governance, monitoraggio, finanziamenti e sostegno tecnico adeguati.

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