Un viaggio tra critiche, consensi e 27 milioni di visitatori
Roma, 11 mar. (askanews) – E’ storicamente considerato il più seguito e il più criticato viaggio di un’opera d’arte. E’ il trasporto per terra e per mare negli Stati Uniti d’America della Pietà di Michelangelo, capolavoro tra i più noti di tutti i tempi, devotamente ammirato e custodito nella basilica di San Pietro dal 1499, l’anno in cui vede la luce. La scultura che 465 anni dopo, il 4 Aprile del 1964, tra critiche e polemiche,esce dal Vaticano per la prima volta per essere portata alla Esposizione Universale di New York diventandone la star indiscussa, capace di attirare oltre 27 milioni di visitatori, un record finora imbattuto. L’opera resta a New York per ben 19 mesi, per fare ritorno in Vaticano il 13 Novembre 1965, accolta a braccia aperte da Paolo VI.
In occasione del 60esimo anniversario del viaggio, esce il libro “In viaggio con la Pietà” – sottotitolo “Il capolavoro di Michelangelo alla Esposizione Universale di New York 1964” – edito dalla San Paolo, scritto dal giornalista e scrittore Orazio La Rocca.
“Il volume si avvale della “presenza” di tre angeli custodi d’eccezione – scrive l’autore – il cardinale Mauro Gambetti, presidente della Fabbrica di San Pietro ed arciprete della basilica vaticana, tutore massimo della stessa Pietà, che firma la presentazione; Barbara Jatta, direttore dei Musei Vaticani, autrice della prefazione; e Massimiliano Fuksas, tra i più grandi architetti al mondo, che ha scritto la postfazione. Tre nomi di altissimo livello, tre differenti storie personali, per professioni, competenze, interessi culturali dalle radici differenti, ma, legati da un unico denominatore comune nel sostenere che il viaggio negli States della Pietà è stato unico ed irripetibile”.
E certamente anche per questo parlarne a 60 anni di distanza si toccano tasti emotivi anch’essi “unici ed irripetibili”, destinati a colpire ancora oggi storici dell’arte, pellegrini, critici, gente comune, vale a dire tutto quel mondo che da circa 5 secoli ruota intorno alla Pietà appena mette piede nella basilica vaticana, restandone sempre affascinato.
Una sorta di “commedia” dell’arte messa in scena da più “interpreti”. Il primo, a sua insaputa, il “padre” della Pietà, Michelangelo Buonarroti; seguito da due Papi, Giovanni XXIII e Paolo VI, dal capo della Chiesa cattolica degli States, il cardinale di New York Francis Joseph Spellman, da tecnici vaticani e americani gli uni contro gli altri armati per i disaccordi esplosi a causa delle differenti identità di vedute operative su come tutelare la scultura durante il viaggio; e, in maniera elegantemente defilata, John Fitzerald Kennedy, primo presidente cattolico Usa, il principale, benchè riservato, sponsor dell’operazione Pietà americana pro tempore.