(Adnkronos) – Continuano le indagini sul caso di Margaret Spada, la 22enne morta a Roma durante un intervento di rinoplastica. I carabinieri del Nas, su delega della procura di Roma, sono andati oggi, 18 novembre, negli uffici della Regione Lazio per acquisire carte e documenti relativi allo studio medico di viale Cesare Pavese, dove lo scorso 4 novembre si era recata la ragazza per sottoporsi a un intervento di rinoplastica parziale durante il quale è stata colta da malore ed è morta alcuni giorni dopo.
I carabinieri, coordinati dal pm Erminio Amelio, che indaga per omicidio colposo, acquisiranno anche la relazione della Asl dalla quale emergerebbe che nella struttura medica la 22enne non è stata sottoposta a una “corretta e pronta rianimazione cardiopolmonare prima dell’intervento del 118”.
Agli atti verranno inclusi anche i documenti relativi alle mancate autorizzazioni dello studio. I Nas effettueranno anche un nuovo sopralluogo nello studio, già sotto sequestro, per svolgere un inventario e verificare le strumentazioni di emergenza eventualmente presenti.
Il caso della giovane è all’attenzione dell’Ordine dei medici di Roma che ha aperto un fascicolo sui due medici coinvolti nella vicenda, padre e figlio, per valutare la loro posizione sul piano disciplinare. “Faremo la nostra parte”, dichiara all’Adnkronos Salute il presidente dell’Ordine romano, Antonio Magi, che rivolge un appello ai cittadini a “usare l’Ordine” perché è “un ente a tutela del paziente”.
Quindi, in caso di anomalie o dubbi sull’operato di un medico, “è possibile presentare esposti, anche anonimi. Non ci sono problemi: se le motivazioni ci sono, noi interveniamo immediatamente – assicura Magi – per salvaguardare in primis la salute dei cittadini e anche la professione, deontologicamente votata proprio a questo obiettivo”.
Sul caso specifico, il presidente di Omceo Roma sottolinea che “come Ordine non possiamo fare indagini o controlli, non siamo organo inquirente, ma Ordine disciplinare. Per agire dobbiamo avere gli elementi che ci verranno dati dalla procura: possiamo andare avanti con la procedura solo su dati ufficiali che arriveranno dall’inchiesta. Ma assicuro che l’Ordine agirà di conseguenza. Di più non posso dire perché dobbiamo attendere la fase istruttoria”. Per quanto riguarda poi le notizie di cui si è parlato sulla stampa, “in merito a una laurea acquisita all’estero, a noi i professionisti in questione risultano iscritti all’Albo e questo vuol dire che le lauree sono valide, quindi autorizzate dal ministero della Salute, seppure acquisite in Romania o in altri Paesi, altrimenti non sarebbe stato possibile iscriversi all’Ordine”.
Nel 2023 sulle attività dello studio Procopio e in particolare sugli interventi, fatti in assenza di autorizzazioni e strutture adeguate, chiarisce all’Adnkronos Salute il presidente dell’Ordine dei medici di Roma Antonio Magi, “come Ordine dei medici di Roma abbiamo ricevuto una segnalazione anonima”. “E nonostante non fosse firmata abbiamo comunicato il caso alle autorità competenti, ritenendo necessario che fossero fatte delle verifiche e dei controlli, sui quali non abbiamo competenza: il ruolo dell’Ordine riguarda il rispetto delle norme deontologiche e possiamo intervenire solo quando l’autorità giudiziaria ne accerta il mancato rispetto”.
Lo scorso anno, dopo la segnalazione, spiega, “abbiamo fatto tutto quello che era nelle nostre facoltà fare. Non abbiamo possibilità di andare a casa delle persone a fare ispezioni. Ma, rispetto al nostro compito di tutela della salute del cittadino, abbiamo ritenuto di richiedere un intervento ispettivo e di controllo, pure in presenza di una denuncia anonima. Non potevamo fare di più. Abbiamo scritto all’autorità, ma non abbiamo avuto riscontri successivi”, conclude Magi.
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