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In Humanitas due nuove tecnologie per la ricerca d’eccellenza

Video NewsIn Humanitas due nuove tecnologie per la ricerca d'eccellenza

Collaborazione pubblico-privato grazie ai fondi Progetto Anthem

Milano, 19 nov. (askanews) – In Humanitas arrivano due nuove tecnologie di Imaging radiologico in grado di raggiungere una risoluzione anatomica senza precedenti, riducendo l’intensità dell’esposizione e la durata della seduta. Una TAC a conteggio di fotoni e una Risonanza Magnetica a 3 Tesla di ultima generazione che saranno interamente dedicate ai progetti di Ricerca clinica di frontiera sulla medicina predittiva e personalizzata in ambito cardiologico, neurologico e oncologico. Due strumenti di assoluta avanguardia acquistati da Humanitas University grazie ai fondi del Progetto Anthem, finanziato con il Piano Nazionale Complementare al Pnrr dal Ministero dell’Università e della Ricerca.”E’ un progetto nazionale di cui ovviamente questa è una parte importante, che comprende 28 progetti e la collaborazione tra 23 enti, sia pubblici sia privati, con quale finalità: con la finalità di utilizzare le nuove tecnologie, i nuovi ritrovati della scienza per arrivare poi direttamente a migliorare il servizio sanitario della cittadinanza – spiega ad askanews Stefano Paleari, presidente di Fondazione Anthem -. Tutti i 28 progetti sono finalizzati ad avere delle comunità di riferimento, il che vuol dire che dopo il periodo di sperimentazione e di ricerca si arriva immediatamente in clinica. Le super attrezzature che stiamo allestendo – una parte di queste sono già state allestite – dentro Humanitas University vanno esattamente in questa direzione”.Un progetto che porta Humanitas University a conquistare un nuovo importanti primato: la macchina per la Risonanza Magnetica a 3 Tesla è infatti la prima in assoluto di questo genere ad essere installata in Italia (e ce ne sono poche altre nel mondo)”Grazie al progetto Anthem ci stiamo dotando di un nuovo strumento di Risonanza Magnetica particolarmente potente che consentirà di studiare le connessioni del cervello e lo applicheremo principalmente nello studio dei tumori cerebrali, al fine di garantire un miglior trattamento per i pazienti e un miglior monitoraggio delle terapie – ci racconta Letterio Politi, responsabile Neuro-Imaging Humanitas -. Grazie a questo strumento potremmo andare nel dettaglio del cervello dei nostri pazienti e potremo personalizzare i trattamenti, sia i trattamenti chirugici che i trattamento chemioterapici e radioterapici, al fine di migliorare la prognosi per i pazienti. Dopo un periodo di ricerca, questo sarà disponibile per tutta la popolazione”.Stesso discorso per TAC a conteggio di fotoni, terzo macchinario di questo tipo che approda in un ospedale italiano: la sfida è infatti garantire cure e terapie sempre più pesonalizzate e ritagliate “su misura” del singolo paziente.”La Tac Photo Counting è un apparecchio di straordinaria innovatività che permette di ridurre la dose di radiazioni per il paziente, di acquisire in modo super veloce distretti difficilmente studiabili come le arterie coronarie, come il distretto neurovascolare, l’encefalo, i polmoni – sottolinea Marco Francone, responsabile Cardio-Imaging Humanitas -. Quindi quello che noi intendiamo fare è atttvità di ricerca e clinica al servizio del paziente in cui studiare tutta una serie di temi come la risposta alla terapia, le modificazioni cliniche in fase precoce, e fondamentalmente arrivare al concetto di medicina personalizzata in cui ogni paziente ha una terapia dedicata”.Il progetto Anthem rappresenta dunque un modello virtuoso di partnership pubblico-privato per la ricerca scientifica d’eccellenza. “Non credo che ci siano alternative di scelta: la collaborazione tra pubblico e privato è essenziale – puntualizza ancora Paleari -. L’importante è che venga fatta con degli obiettivi chiari, con delle regole precise e con la massima trasparenza. Che è quello che stiamo cercando di fare con questa iniziativa”.

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