ROMA – Promuovere interventi mirati per sostenere e rafforzare il lavoro, la creazione di impresa, la formazione, i servizi sociali, le famiglie, gli anziani, nonché i giovani e le persone che vivono condizioni di fragilità e di difficoltà nei territori dell’Appennino centrale colpiti dal sisma 2016.
Questi gli obiettivi che si prefigge la convenzione firmata a Roma, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta presso la struttura commissariale sisma 2016, dal commissario straordinario Guido Castelli e dal presidente e amministratore delegato di Sviluppo lavoro Italia, Paola Nicastro, alla presenza del ministro del Lavoro, Marina Calderone.
La convenzione attua quanto previsto dal protocollo di intesa firmato lo scorso 19 settembre tra il commissario Castelli e il ministro Calderone, individuando in Sviluppo Lavoro Italia – l’ente in house del dicastero di via Veneto che promuove le politiche attive e lo sviluppo occupazionale – l’istituzione di riferimento del ministero che collabora con la struttura commissariale per l’attuazione degli interventi e delle azioni previste dal protocollo.
Obiettivo dell’intesa è quello di integrare e rafforzare quanto già previsto dalle programmazioni regionali, anche attraverso misure specifiche e progetti innovativi e sperimentali, all’interno di quell’area denominata cratere sisma 2016 che comprende quattro regioni (Abruzzo, Lazio, Marche, Umbria), 128 comuni e una popolazione di circa 600mila abitanti.
CALDERONE: INSIEME A COMMISSARIO SCOMMETTIAMO SU GIOVANI E DONNE
Per il ministro del Lavoro Marina Calderone si tratta di “una scommessa per i tanti giovani e le tante giovani donne che devono poter vivere nei nostri Paesi, nelle nostre regioni, ma soprattutto devono poter lavorare e devono poter anche mantenere relazioni di lavoro che travalicano quelli che sono i confini fisici di una dimensione territoriale. Credo che in questo ci sia anche la necessità di individuare delle politiche attive che passino per la formazione, certamente anche per la riqualificazione, ma che tengano conto anche del bisogno di aiutare le comunità a individuare quelli che sono i percorsi di integrazione necessari, avendo un’attenzione anche per chi è più fragile e che quindi ha necessità di sostegni adeguati e di politiche adeguate che possono essere fatte certamente dalle strutture ministeriali, ma è ancora meglio se sono condivise con le realtà del territorio e con un terzo settore che fa dell’Italia veramente un’eccellenza, perché noi oggi abbiamo all’interno delle realtà del nostro terzo settore una vitalità e una competenza nel gestire anche le condizioni di fragilità che ne fanno un unicum anche a livello internazionale”, ha concluso Calderone.
La presidente e amministratore delegato di Sviluppo Lavoro Italia, Paola Nicastro ha evidenziato che “con l’ufficio statistico abbiamo elaborato e fatto una prima analisi di dettaglio dei dati e della fotografia della situazione occupazionale dei disoccupati, degli inattivi, della popolazione residente nelle aree del cratere e quello che è emerso, anche con evidenza scientifica, è un fenomeno che noi conosciamo già: lo spopolamento di queste aree, con le persone, soprattutto i giovani, che vanno fuori per cercare altre opportunità occupazionali. Per cui il nostro lavoro da oggi con la struttura commissariale sarà quello, anche in virtù degli investimenti importanti che la struttura ha effettuato sulle imprese e sui cantieri, di accompagnare le persone al lavoro”.”Vogliamo fare una sorta di lavoro a chilometro zero, cioè vogliamo andare sui territori, attivare le persone, far conoscere strumenti e opportunità che sono stati messi a disposizione dalle azioni del Governo, in particolare del Ministero del Lavoro”, ha spiegato Nicastro.
NICASTRO (SVILUPPO LAVORO ITALIA): PORTIAMO LAVORO A KM 0
E quindi “azioni per stimolare l’autoimpiego, l’autoimprenditorialità, puntando sui settori di punta ed emergenti, quelli che portano più occupazione, come il turismo sostenibile, l’agricoltura innovativa e anche un piano di alfabetizzazione digitale, perché i dati ci hanno restituito una fotografia di una media di competenze digitali più bassa nelle aree del cratere rispetto al panorama nazionale del Paese”.
Quindi, ha concluso Nicastro, “puntiamo molto sui giovani, sulle donne, puntiamo a far tornare le persone che hanno abbandonato quelle aree, ma puntiamo anche a stimolare nuovi investimenti e nuove opportunità anche per chi volesse da fuori intraprendere delle iniziative, magari anche imprenditoriali, nell’ambito di queste aree”.
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