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domenica, Novembre 24, 2024

A Hog Kong sbarca la carne coltivata made in Australia di Vow

AttualitàA Hog Kong sbarca la carne coltivata made in Australia di Vow

Terzo mercato globale dove ora si può acquistare e consumare

Roma, 21 nov. (askanews) – Hong Kong è ufficialmente il terzo mercato globale dove i consumatori possono acquistare e consumare carne coltivata. La startup australiana Vow ha presentato il suo prodotto a base di quaglia e, tra le proposte che saranno presto disponibili per i consumatori dell’hub finanziario asiatico ci sarà anche il Forged Gras, una reinterpretazione del foie gras progettata per rispondere alle crescenti preoccupazioni sul benessere animale.

L’azienda ha sottolineato che l’approvazione ottenuta dalla Singapore Food Agency è stata un passaggio fondamentale per accedere al mercato di Hong Kong, avendo dimostrato la capacità dell’azienda di soddisfare gli standard locali di sicurezza alimentare. A Hong Kong e Macao, le normative alimentari differiscono infatti da quelle della Cina continentale, dove Vow dovrà ottenere ulteriori approvazioni.

Nel frattempo, il settore delle proteine alternative sta guadagnando slancio in Cina. Ad aprile, Pechino ha annunciato un investimento di 80 milioni di yuan per costruire un centro scientifico dedicato alla carne coltivata e alle proteine alternative. “Come già accaduto con le energie rinnovabili e altre tecnologie, l’Asia sta dimostrando una visione lungimirante, integrando la carne coltivata nelle proprie strategie di sviluppo economico e investendo in ricerca scientifica e infrastrutture, mentre l’Europa rischia di rimanere indietro, penalizzando la propria competitività globale, spiega in una nota Francesca Gallelli, Responsabile per le Relazioni Istituzionali per GFI Europe.

“Una recente analisi di Systemiq ha evidenziato che la carne coltivata potrebbe aggiungere fino a 85 miliardi di euro all’economia annuale dell’UE entro il 2050 e ridurre fino al 17% le emissioni del sistema alimentare, ma questo richiede una strategia chiara, investimenti significativi e un approccio normativo basato sull’evidenza scientifica”, conclude Gallelli.

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