Kristersson, alla cerimonia ufficiale a Bruxelles
Milano, 11 mar. (askanews) – “Dopo più di 200 anni di non allineamento militare, questo è un passo storico, ma anche un passo molto naturale”. Lo ha detto il primo ministro svedese Ulf Kristersson partecipando a Bruxelles alla cerimonia ufficiale di alzabandiera che segna l’ingresso del suo Paese nella Nato. “Ci stiamo preparando da decenni e nei dettagli da due anni. Con questa adesione la Svezia è tornata a casa”. E ancora: “Oggi vorrei dire grazie a tutti i nostri alleati. Noi abbiamo scelto voi e voi ci avete scelto, tutti per uno, uno per tutti”, ha aggiunto.
Il cerimoniale ha previsto l’esecuzione dell’inno della Svezia e successivamente quello della Nato. “La Svezia difenderà i valori del Trattato di Washington, la libertà, la democrazia, la libertà individuale e lo stato di diritto che ci uniscono” ha dichiarato il premier. “La Svezia entra nella NATO perché crede nell’importanza della difesa collettiva, ma aderisce alla NATO anche per garantire la sicurezza, dal Mar Baltico al Mar Nero. Nel corso dei nostri 30 anni di partenariato, abbiamo dimostrato una forte capacità di agire assieme alla NATO. Il nostro territorio si trova al crocevia del Nord Europa, e siamo pronti a fare la nostra parte in tutta l’area Euro Atlantica. Creiamo e portiamo con noi alcune capacità uniche. Le nostre forze armate sono moderne e ben addestrate sia a terra, che in aria, che in mare”.
Il primo ministro svedese ha poi parlato di rafforzamento: “Adesso – ha dichiarato – ci integreremo ancora più profondamente. Impareremo e insegneremo. La Svezia è pienamente impegnata nel ruolo della NATO nella lotta al terrorismo. Portiamo una lunga e forte tradizione di cooperazione transatlantica di successo. Sappiamo che l’importanza della salvaguardia è una forte difesa nazionale. Stiamo raddoppiando il nostro bilancio per la difesa e dal 1° gennaio la Svezia soddisfa lo standard NATO del 2% del PIL per la spesa per la difesa. Questo è un elemento importante per contribuire alla sicurezza della NATO e alla condivisione degli oneri. Aumentiamo anche il numero dei coscritti, rafforziamo la protezione civile e reintroduciamo i servizi civili. Inoltre, prenderemo parte anche ai lavori interni intensificati sull’innovazione e sulle tecnologie emergenti: la base industriale della difesa svedese è una risorsa con un vantaggio tecnologico unico, l’interfaccia tra l’innovazione tecnologica civile e le applicazioni militari non è mai stata così importante. La Svezia sarà un paese più sicuro nella NATO, e la NATO sarà più forte”.