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In Abruzzo Meloni tira sospiro sollievo,con riflettori su Lega

Primo PianoIn Abruzzo Meloni tira sospiro sollievo,con riflettori su Lega

Premier respinge la ‘spallata’, occhio a rapporti forza nel centrodestra

Roma, 11 mar. (askanews) – Dopo la sconfitta in Sardegna Giorgia Meloni tira un sospiro di sollievo: in Abruzzo non c’è stata la ‘spallata’ tentata dal centrosinistra (e temuta dalla premier negli ultimi giorni prima del voto). Ma il quadro uscito dalle urne – con la Lega che perde il 20% dei consensi rispetto a 5 anni fa – sembra confermare i timori per un cambiamento dei rapporti di forza interni alla coalizione che potrebbe creare tensioni, a maggior ragione a pochi mesi dalle europee.

Il primo dato positivo per la premier è la conferma del fedelissimo Marco Marsilio, proveniente come lei dalla ‘scuola’ di Colle Oppio. Dopo la ‘debacle’ di Paolo Truzzu, che aveva imposto in Sardegna, una mancata rielezione del governatore uscente sarebbe stata anche una sconfitta personale per la presidente del Consiglio. Il secondo è che anche in Abruzzo Fdi è il primo partito con il 24,1%, in netto aumento rispetto alle precedenti regionali (6,5%) e in leggero calo rispetto alle politiche (27,9%). Il terzo dato positivo viene dal centrosinistra: il campo largo (anzi larghissimo) alla prima prova non si è dimostrato vincente, soprattutto per il cattivo risultato del Movimento 5 stelle.

Nel centrodestra il dato politicamente più rilevante è quello della Lega, passata dal 27,5% del 2019 al 7,6% uscito ieri dalle urne. Il Carroccio è quasi doppiato da Forza Italia, che raggiunge il 13,4%. Dopo la Sardegna, il trend negativo della Lega dunque continua e questo se da un lato accresce il potere di Meloni rispetto a Matteo Salvini, dall’altro può creare instabilità. “Bella vittoria del centrodestra, con un buon risultato per la Lega che supera i 5 Stelle”, commenta il segretario e ministro dei Trasporti, cercando così di ‘mascherare’ il risultato. In realtà nello stato maggiore leghista oggi i volti sono scuri, un alto dirigente intercettato tra Palazzo Chigi e Montecitorio sfugge ai cronisti cambiando strada. Con questo trend la leadership di Salvini potrebbe essere messa apertamente in discussione, cosa che a Meloni non dispiacerebbe (magari sperando in Massimiliano Fedriga, che vedrà domani per la firma dell’accordo di coesione con il Friuli) ma che potrebbe condurre a ‘scossoni’ dagli sviluppi imprevedibili.

Per questo la presidente del Consiglio non ‘cavalca’ il successo: a pranzo – come era già avvenuto all’indomani del voto in Sardegna – ha invitato a Palazzo Chigi lo stesso Salvini, Antonio Tajani e Maurizio Lupi e in un video sui social ha elogiato la coalizione. “Le mie congratulazioni – ha detto – a Marco Marsilio primo presidente della storia della regione Abruzzo a essere riconfermato per un secondo mandato dai cittadini. Il mio ringraziamento a tutto il centrodestra che è stato premiato per il buongoverno di questi anni. Perchè non importa quanto il campo sia largo ma quanto quel campo sia coeso, quanto abbia un’idea chiara da raccontare e costruire per i cittadini”. Vincere, dunque, ma senza umiliare i partner è la consegna in questo momento, restando in attesa di quel che accade in casa Lega.

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