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Capoluongo: “Pronto soccorso non siano mai ad armi scariche”

AttualitàCapoluongo: “Pronto soccorso non siano mai ad armi scariche”

Intervento a Largo Chigi, format di Urania TV

Roma, 18 dic. (askanews) – “Il maggior sforzo della governance del Servizio sanitario nazionale o regionale che sia, deve essere quello di effettuare una ricognizione delle tecnologie di primo, secondo e terzo Livello, per garantire una armonizzazione dell’offerta diagnostica in emergenza-urgenza”. Lo ha detto Ettore Capoluongo, Direttore Patologia Clinica Ospedale San Giovanni Roma, intervenuto a Largo Chigi, il format di Urania Tv. “Il Giubileo attrarrà milioni di persone da ogni angolo del mondo, con un rischio potenziale di diffusione di malattie provenienti dall’estero. Il Covid ci ha insegnato che non possiamo permetterci di essere impreparati di fronte a emergenze sanitarie, ma dobbiamo essere pronti a reagire con tempestività. In futuro, la sepsi dovrà essere considerata uno dei principali rischi su cui concentrare gli sforzi diagnostici e terapeutici, anche nell’ottica di terapie sempre più mirate e, quindi, efficaci. Ogni minuto che guadagniamo nell’affrontare questa condizione può fare la differenza. È essenziale capire che, quando la diagnosi di sepsi è ritardata, il trattamento viene compromesso, e ogni ora di attesa per l’inizio della terapia antibiotica mirata porta a un incremento significativo della mortalità, pari al 7,6%.”

L’articolo Capoluongo: “Pronto soccorso non siano mai ad armi scariche” proviene da Ragionieri e previdenza.

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