ROMA – Uno guarda ai soldi che può fare, l’altro guarda sempre ai soldi ma li nasconde dietro la smania di trasformarsi ed essere acclamato come nuovo Zar del ricreato grande impero russo. Da una parte c’è Donald Trump, il rieletto Presidente degli Stati Uniti che già promette sfracelli agli europei. Dall’altra, il dittatore russo Vladimir Putin che convinto di essere l’unto del Signore, solo perché lo ha benedetto il suo prezzolato patriarca ortodosso, si scaglia appena può contro l’Occidente ormai in declino perché in mano agli omosessuali, intellettuali falliti, gente pavida e venduta. Tutti e due, alla fine, lavorano e sperano nella nostra fine insomma.
Oggi è stato il turno del Presidente Trump, che tranquillo ha postato la sua dichiarazione di guerra: “Ho detto all’Unione europea che deve controbilanciare l’enorme deficit commerciale con gli Stati Uniti con acquisti su larga scala del nostro petrolio e gas. Altrimenti saranno dazi senza fine”. Dazi sui prodotti italiani significherebbe far crollare di botto le nostre esportazioni con danni seri alle nostre imprese.
Poi è arrivato anche l’altro eroe de’noantri, il super stramiliardario Elon Musk, che ha voluto dire la sua: soltanto Alternative für Deutschland (partito filo nazista in forte crescita elettorale in Germania, ndr), ha detto Musk, può salvare la Germania. Lo avesse detto una persona con pochi spiccioli in tasca al massimo lo avrebbero portato in una struttura e affidato a uno psichiatra. Lo ha detto uno degli uomini più ricchi del mondo e braccio destro di Trump, e bisogna prenderlo sul serio. Per lui la Germania si salva se torna nazista.
Al di là di queste esagerazioni, speriamo, siamo noi europei al centro del mirino. Un’Europa unita, forte e determinata potrebbe oscurare il potere calante di chi stampa dollari a manetta, tanto poi pagano tutti gli altri ‘alleati’; o diventare calamita potente per quel popolo russo oggi incatenato alle voglie di Putin e che magari sogna invece di ritornare in Occidente e non finire in braccio alla Cina. Tornando a casa nostra bisognerà vedere come le forze politiche di governo reagiranno a questo attacco bipolare. Qualche giorno fa è stato accolto con tutti gli onori il presidente dell’Argentina, Javier Milei, che con la sua motosega ha promesso, e lo sta già facendo, di smantellare lo Stato e le vecchie regole democratiche. Acclamato da chi si professa liberista ed anche da chi, forse, ancora non ha ben capito che cosa Milei rappresenta. Possiamo dire che, con la sua laurea in economia, Milei è la versione intellettuale del pensiero liberista estremo. Per intendersi: tutto ciò che puzza di Stato, di regole, di qualcosa che possa intralciare il libero spirito di conquista dell’individuo va rimosso senza pietà.
Secondo questi campioni l’assenza di vincoli in un contesto di piena concorrenza può consentire il prodursi di una crescita pressoché infinita. Tutto si produrrebbe spontaneamente, senza nessun bisogno di intervento politico e alla sua funzione redistributiva, alla necessità di realizzare il massimo della coesione sociale. Il loro sogno è quello di far sparire la società, di trasformarla in un insieme di individui totalmente scollegati gli uni dagli altri, sempre più in balia di paura e odio contro qualcuno. Proprio per questo sempre più facili da controllare e manovrare per far loro acquistare beni di consumo senza pensarci troppo su, per farsi adorare come ‘superuomini’ scelti dal destino che per questo li ha fatti ricchi.
Siamo in difficoltà, il pensiero europeo, di un’unione di stati che agiscono insieme per garantire più benessere, è sempre più difficile da far emergere. Ci si chiude nei nostri ‘confini’ sperando che per magia si possa tornare a un passato glorioso che, dati alla mano, forse non è mai esistito, che soltanto il fatto di essere stati giovani lo rende più bello. La speranza è che i giovani, uomini e donne libere, abituate a muoversi senza limiti, possano comprendere la sfida che hanno di fronte, battersi per non ritornare nelle vecchie gabbie mentali e di luogo. Per fortuna, ne sono convinto, le nuove generazioni sanno bene che la crescita infinita e senza limiti porterà soltanto alla fine del pianeta Terra. Magari quel gran genio di Musk pensa di potersi salvare con uno dei suoi razzi… ma come diciamo a Roma: ma n’do vai?
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