Roma, 31 mar. (askanews) – Nasce a Messina il primo Orto Urbano Sociale, un progetto che unisce agricoltura, inclusione sociale e formazione professionale: a promuoverlo è Slow Food Messina APS con il supporto di una rete di realtà locali, dal mondo della scuola, della ristorazione, della cultura e del terzo settore.
La semina inaugurale è avvenuta domenica 30 marzo, in occasione del Congresso della Condotta Slow Food cittadina. L’Orto Sociale si estende su circa sei ettari, distribuiti tra i terreni dell’Istituto Agrario “Cuppari”, un fondo della Fondazione Horcynus Orca nella zona dello Sperone e un’area di Forte Petrazza, concessa dalla Fondazione Me.S.S.In.A. Tre spazi ampi e fertili destinati a diventare un laboratorio di futuro.
“Vogliamo creare un modello riproducibile e scalabile, da replicare in altri quartieri della città e anche in provincia – spiega Nino Mostaccio, presidente di Slow Food Messina – L’idea è quella di selezionare un gruppo di persone – giovani e meno giovani – che abbiano voglia di lavorare la terra. Queste persone saranno formate sia sul piano tecnico, dai docenti del Cuppari e dai contadini Slow Food, sia sul piano gestionale e commerciale, grazie al supporto della Fondazione Horcynus Orca”.
L’obiettivo è costruire nuove professionalità legate all’agricoltura sostenibile e favorire la nascita di una cooperativa autogestita, capace di produrre e vendere prodotti di qualità. “Una volta conclusa la fase formativa – prosegue Mostaccio – i partecipanti potranno avviare un’attività agricola autonoma, rivolgendo i propri prodotti al mondo della ristorazione, ai gruppi d’acquisto Slow Food e ai mercati cittadini”.
Al fianco del progetto c’è anche Casa e Putia, ristorante messinese noto per l’impegno nella valorizzazione della cucina siciliana e delle filiere etiche. Il locale ha deciso di sostenere l’orto sociale non solo promuovendone i valori, ma anche integrando i prodotti nei propri piatti, chiudendo così il cerchio tra produzione agricola e consumo consapevole.