Direttore Zuchtriegel spiega cosa accadeva tra quelle pareti nere
Pompei (Na), 11 apr. (askanews) – Un imponente salone da banchetto, dalle eleganti pareti nere, decorate con soggetti mitologici ispirati alla guerra di Troia, è uno degli ambienti recentemente portati alla luce durante le attività di scavo in corso nell’insula 10 della Regio IX di Pompei e oggi completamente visibile in tutta la sua maestosità. “Le pareti erano nere, per evitare che il fumo delle lucerne si vedesse sui muri. Qui ci si riuniva per celebrare dei banchetti dopo il tramonto e la luce tremolante delle lucerne faceva rivivere le immagini, erano delle occasioni per parlare del passato, del mito, ma anche delle persone che stavano qui. Vediamo Elena e Paride, chiamato Alessandro nell’iscrizione, con un altro nome, era un’occasione per parlare dell’amore, della coppia, ma anche della grande storia che coinvolge questi due, che sono la causa, o anche solo il pretesto, della guerra di Troia”, ha spiegato il direttore del Parco archeologico Gabriel Zuchtriegel, aggiungendo che “oggi noi tutti siamo un po’ Elena e Paride. Nel senso he possiamo decidere di vedere solo la nostra piccola vita o vedere come questa vita si intreccia con la politica, con la società”.Oltre a Elena e Paride, indicato in un’iscrizione greca tra le due figure con il suo altro nome “Alexandros”, appare sulle pareti del salone la figura di Cassandra, figlia di Priamo, in coppia con Apollo. “Pompei è davvero uno scrigno di tesori che non finisce mai di sorprenderci e di destare stupore perché, ogni volta che scaviamo, troviamo qualcosa di bello e di significativo. Noi crediamo in questo unicum mondiale che rappresenta Pompei e per questo in legge di Bilancio abbiamo finanziato nuovi scavi”, ha sottolineato il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.