Così ne ricordava l’istituzione quattro anni fa
Roma, 14 gen. (askanews) – Giornalista, deputato di sinistra, scrittore, una lunga carriera per la Stampa e la Rai anche come corrispondente dagli Stati Uniti. Furio Colombo se ne è andato a 94 anni, e fra le molte cose che ci lascia, c’è anche la spinta decisiva che diede all’istituzione della legge per la Giornata della Memoria, il 16 ottobre; così lo ricordava lui stesso quattro anni fa, in un convegno a Roma dedicato agli Stati Generali della Memoria: “Avendo visto cosa è accaduto alla mia scuola quando ero bambino mi sembrava necessario che ci fosse un giorno della memoria, il 16 ottobre, giorno della razzia di Roma, quando 1.007 cittadini ebrei sono stati sradicati dalle loro case nel Ghetto. Io avevo pensato a quella data perché era tutta italiana e se i tedeschi furono quelli che fisicamente si impossessarono dei cittadini ebrei, italiana era stata la polizia e il sistema che aveva permesso che si portassero via degli italiani colpevoli di nulla, restati due giorni nel cortile di un edificio militare prima di essere consegnati ad Eichmann e portati ad Auschwitz”.
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