MILANO – Il Comune di Milano conferisce l’Ambrogino d’oro alla memoria a Licia Pinelli, vedova di Giuseppe- morto precipitando da una finestra della questura di Milano nel pieno delle indagini sulla bomba di piazza Fontana nel dicembre 1969- scomparsa lo scorso 11 novembre all’età di 96 anni. Nella Sala dell’Orologio di Palazzo Marino, con una cerimonia aperta dal sindaco Giuseppe Sala e alla presenza delle figlie di Pinelli Claudia e Silvia, del presidente provinciale Anpi Primo Minelli, del Prefetto Claudio Sgaraglia e Questore Bruno Megale, la città rende onore a colei che lo stesso sindaco definisce “un modello per i milanesi”, motivando “un atto dovuto e sicuramente tardivo”.
LE MOTIVAZIONI
Sala legge le motivazioni del conferimento. “Trovatasi protagonista, suo malgrado, di una vicenda drammaticamente centrale nella storia della città di Milano e del nostro Paese, è stata capace di trasformare il dolore per la perdita del marito, Giuseppe ‘Pino’ Pinelli, in una grande battaglia per la giustizia e la verità, per la convivenza civile e la dignità”, afferma il sindaco. Una dignità che ha contraddistinto Licia fin dalla morte del marito, “avvenuta presso la Questura cittadina il 15 dicembre 1969”, in cui la vedova Pinelli “ha mostrato un coraggio non comune nell’affermazione della innocenza del marito, riconosciuta dallo Stato soltanto molti anni dopo”.Oltre a ciò, la donna “ha portato avanti il suo impegno lontana- si legge nella motivazione- da qualsiasi istinto di vendetta o di rancore, ma sempre lucida, coerente, con un’attenzione sempre collettiva e mai individuale: ogni sua azione era volta non solo a difesa sua e della sua famiglia, ma a difesa di tutti. La sua ‘storia quasi soltanto mia’ rappresenta un importante esempio di cittadinanza oltre che di profonda umanità”.Insomma, “Milano- concludono le motivazioni- è grata a Licia Rognini Pinelli, donna coraggiosa, forte, capace di fare del suo dolore una missione di impegno civile, animata da un grande senso delle istituzioni che ha guidato la sua domanda di giustizia, rimasta priva delle sufficienti risposte”.
La cerimonia si è poi dipanata con interventi di Minelli, il quale ha ricordato come l’associazione dei partigiani Anpi (Pinelli fu partigiano) avesse già pensato a un riconoscimento in vita con una tessera onoraria all’associazione, e che ora si trasformerà in un riconoscimento postumo.”Con il sindaco abbiamo concordato di trovare una formula e una modalità diversa da quella che avevamo immaginato” precisa il presidente Anpi, che anticipa l’appuntamento previsto presumibilmente la prossima settimana. La vicenda di Licia Pinelli, come ricorda Minelli, “è figlia di una questione che riguarda tutti, perché lei in quel libro (‘Una storia quasi soltanto mia’, ndr), e in quelle discussioni, sempre fatte, ha sempre immaginato che si colpiva Pino ma per colpire qualcun altro, per colpire un movimento sindacale e politico che voleva e pretendeva delle innovazioni che tardavano a venire, ma che poi alla fine sono arrivate. Ecco, io credo che questo riconoscimento che viene dato, appunto, è un esempio che noi dobbiamo trasmettere alle nuove generazioni”.
LE FIGLIE DI PINELLI: “MANCA ANCORA UN’ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ”
“È importante anche la presenza del questore di Milano. Diciamo che se ci fosse una presa in carico di responsabilità sarebbe ancora più gradito. Noi siamo qua ancora a ricordare una morte per mano delle istituzioni e portiamo avanti non solo la memoria di Giuseppe Pinelli, ma anche la storia di una ingiustizia atroce e di una morte che non sarebbe dovuta avvenire”. E’ il commento delle figlie di Giuseppe e Licia Pinelli, Claudia e Silvia, raccolto a margine della cerimonia.
Claudia e Silvia Pinelli sottolineano dunque l’importanza della presenza del questore Bruno Megale al conferimento, una presenza inserita nella direzione di quanto già avvenuto da qualche anno sulla figura di Giuseppe Pinelli, annoverato a tutti gli effetti come ultima vittima di Piazza Fontana.
In onore e in ricordo della vedova Pinelli, lunedì 13 gennaio sarà pubblicato un podcast dedicato a lei. L’audioracconto fa parte di ‘Memorabili’, serie del Comune di Milano realizzata da Officina del Podcast, nell’ambito del progetto Milano è Memoria, dedicata alle donne che hanno amato e reso grande Milano. La voce narrante di Francesca Mineo si intreccia a quelle di Claudia e Silvia nel commovente ritratto della madre Licia, una “bella persona” che con perseveranza e determinazione ha difeso la memoria e la dignità di un marito e di un padre proteggendo le figlie diventate grandi con lei nella lunga attesa di verità e giustizia.
Ai loro ricordi si uniscono le parole del sindaco Giuseppe Sala che proprio in piazza Fontana, lo scorso 12 dicembre, alla commemorazione delle vittime della strage, aveva annunciato alla città la decisione di onorare con la benemerenza cittadina la vedova del ferroviere anarchico, ex partigiano, accusato ingiustamente della bomba del 1969 e poi precipitato da una finestra della questura quattro giorni dopo in circostanze mai chiarite.
“Questo Ambrogino riconosce i valori e la vita di Licia Rognini Pinelli che- osservano le figlie- non era solo la vedova di Giuseppe Pinelli, ma una persona che aveva una vita e che l’ha portata avanti con estrema dignità. Questo è un giusto riconoscimento a tutto ciò che lei ha fatto, non solo per la memoria di Giuseppe Pinelli, per avere verità e giustizia, ma per una comunità intera”.
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