ROMA – Un detenuto di 70 si è ucciso oggi nel carcere di Genova impiccandosi nella sua cella: era stato condannato per reati contro il patrimonio e avrebbe finito di scontare la sua pena nel 2033. A dare la notizia è stato il segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria Gennarino De Fazio: “Sale a ventidue l’assurda conta dei detenuti che si sono tolti la vita dall’inizio dell’anno nei penitenziari italiani, cui bisogna aggiungere un operatore”. “Il carcere del capoluogo ligure si connota per grave sovrappopolamento detentivo e penuria di personale, ammontano a 670 i detenuti presenti a fronte di 534 posti disponibili, mentre sono 330 le unità di Polizia penitenziaria in servizio quando ne servirebbero almeno 551”, ha ricordato De Fazio, sottolineando anche “deficienze strutturali, organizzative, gestionali e negli equipaggiamenti”.
BOSCHI (IV): “ANCORA SUICIDI E GOVERNO SI VOLTA DA ALTRA PARTE”
“L’ennesimo suicidio in carcere è una tragedia che pesa sulla coscienza di chi continua a ignorare l’emergenza nelle nostre prigioni. Un uomo di 70 anni si è tolto la vita nel carcere di Marassi, il ventiduesimo detenuto dall’inizio dell’anno. E mentre le carceri esplodono e il personale è allo stremo, il governo sceglie di voltarsi dall’altra parte”. Lo dice la presidente dei deputati di Italia Viva, Maria Elena Boschi, che spiega: “Gli esponenti della maggioranza hanno disertato la seduta straordinaria sul tema e hanno bocciato le nostre proposte di buon senso per affrontare il problema. Sono responsabili di quando sta accadendo”.Per Boschi “continuare a riempire celle già strapiene senza garantire condizioni dignitose né per i detenuti né per la polizia penitenziaria non è giustizia, è solo crudeltà. Servono interventi immediati per ridurre il sovraffollamento, rafforzare il personale e garantire un’assistenza sanitaria adeguata. Il Ministro Nordio- sottolinea- non può limitarsi ad annunciare nuovi padiglioni che, senza agenti e risorse, resteranno solo cattedrali nel deserto. Chi ha responsabilità di governo smetta di nascondersi dietro la propaganda e dia risposte concrete. Quante altre vite devono spezzarsi prima che si intervenga sul serio?”.
SCALFAROTTO (IV): “A GENOVA SUICIDA UN 70ENNE, SIAMO AL LIMITE”
“Da Genova si apprende di un altro tragico atto suicida, indice del tracollo strutturale del sistema penitenziario italiano”. Lo dice Ivan Scalfarotto, capogruppo di Italia Viva in Commissione Giustizia al Senato, a proposito del suicidio di un detenuto 70enne compiuto oggi nel carcere di Marassi. “Non solo i detenuti, ma anche gli operatori, sono allo stremo delle loro forze psichiche e fisiche, a causa di sovraffollamento, penuria di personale, deficienze strutturali. Stiamo assistendo impotenti a una scia di morte e sofferenza. Il ministro Nordio non può più rimandare gli interventi sistemici richiesti a gran voce dal personale e da coloro che, con queste condizioni di reclusione, vengono ingiustamente privati anche della loro dignità”, conclude.
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