La procura chiede il massimo della pena, la sentenza il 20 dicembre
Avignone, 25 nov. (askanews) – A un cronista che al suo arrivo al tribunale di Avignone le chiede come si senta, Gisele Pelicot risponde “tante emozioni”. La donna che ha avuto il coraggio di denunciare il marito settantenne che per un decennio l’ha drogata, violentata e poi fatta violentare da decine di uomini reclutati su internet nel sud-est della Francia, guarda dritto negli occhi chi incontra, nel giorno in cui è stato chiesto il massimo della pena in carcere contro Dominique Pelicot: 20 anni. “Per noi non è una sorpresa, anche se, sentendolo, Dominique Pelicot si è detto demoralizzato, ma è così, era prevedibile e non c’è alcuna sorpresa”, ha spiegato ai giornalisti Béatrice Zavarro, legale di Dominique Pelicot.Dopo undici settimane di udienze, il processo che ha avuto un’eco internazionale è in dirittura d’arrivo. Gisèle, 71 anni, è divenuta un simbolo femminista, rifiutandosi di far svolgere il processo a porte chiuse, affinché “la vergogna cambi lato”. Al tribunale penale di Vaucluse, il procuratore generale Jean-François Mayet aveva sottolineato che il cuore di questo processo è la “dominazione maschile sulle donne” e che la sua sfida è “cambiare radicalmente i rapporti tra uomini e donne”.Davanti ai magistrati, nella Giornata internazionale per la lotta alla violenza sulle donne, il pm ha avviato la requisitoria nei confronti del “conduttore” di questo decennio di stupri, Dominique Pelicot, chiedendo 20 anni di reclusione, la pena massima prevista.”È molto e allo stesso tempo troppo poco, considerata la gravità degli atti commessi e ripetuti”, ha insistito la procuratrice aggiunta Laure Chabaud, sottolineando la responsabilità “piena e completa” del signor Pelicot, denominatore comune dei 50 coimputati reclutati su internet ai quali aveva consegnato l’ormai ex moglie, precedentemente sedata con ansiolitici, nella loro casa di Mazan tra luglio 2011 e ottobre 2020.Dominique Pelicot, 71 anni, non ha negato le sue responsabilità, definendosi uno “stupratore”. “Sono colpevole di quello che ho fatto (…) ho rovinato tutto, ho perso tutto. Devo pagare”, ha detto a settembre.Anche la maggior parte degli altri imputati, di età compresa tra i 26 e i 74 anni, sono sotto processo per stupro aggravato e rischiano 20 anni di carcere.Oggi nessuno dei tre figli della coppia era presente in aula.
L’articolo Applausi per Gisèle Pelicot, chiesti 20 anni al marito per gli stupri proviene da Ragionieri e previdenza.