Roma, 1 apr. (askanews) – “Oggi noi, e domani?”: questo il claim della nuova campagna social di Assobibe, l’associazione di Confindustria che rappresenta le imprese che producono e vendono bevande analcoliche in Italia, contro la Sugar tax. L’obiettivo è duplice: comunicare la preoccupazione delle imprese che vivono un momento di forte incertezza e lanciare un appello diretto alle Istituzioni, rivolgendosi a figure politiche di spicco, per sensibilizzarle sugli effetti devastanti della nuova imposta sulle aziende in un contesto già critico. I primi contenuti sono già online a partire da oggi e nelle prossime settimane si alterneranno con proposte ancora più impattanti.
La campagna social nasce “dopo mesi di promesse che non si sono ancora tradotte in azioni concrete”, visto che nonostante il parere positivo di Mimit e Masaf, l’approvazione dell’ordine del giorno nel dicembre scorso e gli emendamenti presentati da Lega e FI nell’ambito del provvedimento MilleProroghe, a oggi la richiesta di Assobibe di un ulteriore rinvio a 12 mesi o di una cancellazione non è ancora stata accolta.
Con l’entrata in vigore prevista per il primo luglio 2025, la Sugar tax andrà a colpire le bevande analcoliche, gassate e non, con e senza zucchero, pesando direttamente sul comparto, sull’intera filiera e sugli italiani. “Misure come la Sugar tax, che non trovano fondamento da un punto di vista salutistico, devono preoccupare tutti, non solo il comparto delle bevande analcoliche: un domani nuove e inutili ulteriori tassazioni potrebbero essere introdotte”, spiega Assobibe in una nota.
Inoltre, per l’associazione aderente a Confindustria, l’introduzione di una nuova tassa che deprime i consumi non può che comportare conseguenze pesanti in uno scenario socioeconomico già fortemente indebolito dall’incremento dell’inflazione e dei costi di materie prime ed energia, a cui si aggiunge la necessità di fronteggiare i dazi USA.
“Con questa campagna vogliamo sottolineare la follia di questa norma e l’accanimento nei confronti delle nostre imprese – commenta Giangiacomo Pierini, presidente di Assobibe – Un messaggio volutamente provocatorio per ribadire il nostro appello alle Istituzioni perché è arrivato il momento delle scelte di senso per fronteggiare l’incertezza in cui vertono le imprese e neutralizzare le numerose minacce che incombono sul comparto delle bevande. Un settore con aziende e stabilimenti localizzati su tutto il territorio, che generano un valore complessivo pari a 4,9 miliardi di euro”.
La tassa secondo stime di Nomisma, avrà effetti negativi sui produttori di bevande, determinando un incremento del 28% di fiscalità su un litro, un freno degli investimenti per oltre 46 milioni di euro, un calo degli acquisti di materia prima di oltre 400 milioni di euro e un taglio del 10% del fatturato, riducendo di conseguenza attività e investimenti in Italia (-12%) e mettendo a rischio oltre 5.000 posti di lavoro. L’impatto si farà sentire non solo sul comparto delle bevande, ma su tutta la filiera.