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venerdì, Marzo 21, 2025

Belluso Noseda: la mia vita ‘on the road’ con la star classica

AttualitàBelluso Noseda: la mia vita ‘on the road’ con la star classica

Milano, 20 mar. (askanews) – (di Cristina Giuliano) “Un viaggio straordinario, vissuto sempre insieme, tra palcoscenici, emozioni e nuove avventure”. Così, a caldo, ad askanews Lucia Belluso Noseda, soprano, descrive la sua vita con il marito Gianandrea Noseda, confermato in queste ore alla direzione della National Symphony Orchestra di Washington DC, con una decisione storica che estende il mandato del Maestro lombardo fino alla stagione del centenario nel 2031 e che coincide con la forte attenzione dell’amministrazione USA nei confronti del Kennedy Center. La signora Belluso è radiosa, come sempre, costante compagna nella vita del Maestro. Una vita ‘on the road’ condivisa ai vertici della musica classica.

Askanews: Lei e il Maestro avete condiviso i momenti più belli e tanti successi. Come vi siete conosciuti? Da quanto tempo siete sposati? Quali sono state le tappe all’estero? Quali sono i luoghi che avete più amato e perché?

Belluso Noseda: “Era il 1983 quando ho deciso che la musica sarebbe stata la mia strada. Dopo aver superato l’esame di ammissione al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, ho lasciato la mia amata Catania per trasferirmi al Nord. È stato lì che ho incontrato Gianandrea Noseda, mio compagno di studi nella classe di composizione. Da quel momento, le nostre vite si sono intrecciate indissolubilmente.

Gli anni di studio sono stati impegnativi ma straordinari. Pur avendo scelto percorsi diversi – lui la direzione d’orchestra, io il canto – il nostro cammino è sempre stato condiviso. Nel 1991 ci siamo sposati e, dal 1993, abbiamo vissuto insieme i primi passi di una carriera nella direzione d’orchestra che, all’inizio, avremmo potuto solo sognare.

Abbiamo vissuto le emozioni dei primi concerti, i concorsi vinti, i primi ingaggi in Italia e all’estero. Dal 1995 abbiamo iniziato a viaggiare costantemente, scoprendo nuovi luoghi e imparando nuove lingue. La Spagna e la Francia sono state tra le prime mete frequenti, fino all’arrivo del primo incarico importante a San Pietroburgo, una città che abbiamo amato profondamente.

Quando abbiamo iniziato a frequentarla nel 1997, la vita quotidiana era ancora segnata dall’eredità sovietica, ma si respirava un’aria di cambiamento, un’apertura al mondo. Abbiamo assistito alla nascita dei primi supermercati, delle prime pizzerie, e vissuto da vicino la rinascita culturale della città. Fino al 2005 San Pietroburgo è stata una presenza costante nella nostra vita, e anche negli anni successivi siamo tornati più volte.

Nel frattempo, è arrivata la nomina all’Orchestra BBC Philharmonic di Manchester, dando inizio al periodo inglese. Poi New York, grazie alla speciale collaborazione con il Metropolitan. E ancora, l’intenso e meraviglioso periodo come Direttore Musicale al Teatro Regio di Torino, città che portiamo nel cuore. Infine, la nomina a General Music Director dell’Opera di Zurigo e a Music Director della National Symphony Orchestra di Washington DC. Un viaggio straordinario, vissuto sempre insieme, tra palcoscenici, emozioni e nuove avventure”.

Askanews: Cosa significa essere un’italiana all’estero? L’Italia fuori dei confini nazionali è costituita oggi da circa sei milioni di cittadini e cittadine. Una presenza cresciuta dal 2006 del +91%: cosa offre un Paese straniero a noi italiani? E cosa le manca dell’Italia?

Belluso Noseda: “La nostra condizione di italiani all’estero è, in un certo senso, privilegiata. Mio marito ed io viaggiamo per la musica, frequentando gli ambienti culturali di diverse città e Paesi. In un modo speciale, portiamo con noi un’espressione d’arte che rappresenta anche l’Italia, diffondendone la bellezza e il valore nel mondo.

I musicisti, da sempre, sono abituati a spostarsi, a vivere in luoghi diversi e lontani, a intrecciare esperienze con culture differenti. Questo ci ha reso naturalmente aperti al dialogo e allo scambio, arricchendo il nostro percorso umano e professionale”.

Askanews: Come descriverebbe la sua vita a Washington DC?

Belluso Noseda: “Washington è una delle città americane che preferisco: qui si respira la grandiosità della capitale. I suoi splendidi memoriali, la suggestiva passeggiata tra i ciliegi in fiore, i magnifici musei – tutti gratuiti – e il perfetto equilibrio tra spazi verdi e ordine urbano la rendono un luogo unico. Il Kennedy Center, cuore pulsante della vita culturale, aggiunge ulteriore fascino a una città che sa essere al tempo stesso maestosa e accogliente”.

Askanews: Lei è molto ammirata per eleganza e sobrietà: lo percepisce?

Belluso Noseda: “Viaggiando per il mondo, noto spesso come gli italiani si distinguano per la loro eleganza, anche in contesti più informali. Basta passeggiare sulla Fifth Avenue di New York per riconoscere subito chi è italiano. Credo che crescere immersi nella bellezza, dall’arte all’architettura, abbia contribuito a forgiare un vero e proprio ‘DNA dello stile’, un’eleganza innata che all’estero viene particolarmente apprezzata”.

Askanews: Cosa le ha insegnato questa vita fuori dai confini nazionali e come ha arricchito la Sua?

Belluso Noseda: “Viaggiare non amplia solo i confini geografici, ma anche quelli mentali. Ogni nuovo luogo visitato è un’opportunità per scoprire l’identità di chi lo abita, le sue tradizioni, il suo modo di vivere. Questa conoscenza favorisce il dialogo tra i popoli e crea un legame profondo con culture diverse. Per me, ogni viaggio è un arricchimento. Amo le lingue straniere e, nel corso degli anni, ho cercato di apprenderne diverse. Ora sono immersa nello studio del tedesco, una sfida che affronto con curiosità e passione”.

Askanews: Qualcuno sostiene che fuori dai nostri confini diventiamo ancora più italiani. A quali tradizioni italiane Lei è più legata?

Belluso Noseda: “Sia mio marito che io, più viaggiamo e più apprezziamo l’Italia: la sua bellezza, le sue tradizioni e la sua cultura. Per questo, le nostre vacanze sono ormai dedicate alla scoperta di quei luoghi italiani che ancora non conosciamo.

Anche quando siamo all’estero, cerchiamo di mantenere un legame con il nostro Paese. Seguiamo i telegiornali italiani – siamo grandi fan di RAI News – e alcuni programmi televisivi che ci fanno sentire un po’ più vicini a casa. E se la nostalgia si fa sentire, da vera catanese, preparo un bel piatto di rigatoni alla Norma: i sapori della mia terra hanno il potere di riportarmi immediatamente in Sicilia”.

L’articolo Belluso Noseda: la mia vita ‘on the road’ con la star classica proviene da Ragionieri e previdenza.

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