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Cantina bresciana Perla del Garda scommette sul vino in lattina

AttualitàCantina bresciana Perla del Garda scommette sul vino in lattina

“Perle del lago” è un bianco fermo da 11 gradi da vitigno Turbiana

Milano, 18 ago. (askanews) – Perla del Garda guarda a nuove opportunità di mercato e si lancia nella sfida del vino in lattina. “L’obiettivo è quello di raggiungere una nuova fascia di clienti, quelli più giovani che ancora faticano a rapportarsi al mondo del vino ma che in realtà già lo consumano, ad esempio, come ingrediente della mixology e che quindi hanno tutto il diritto di sapere cosa stanno bevendo” spiega Giovanna Prandini, che guida la Cantina di famiglia a Lonato del Garda (Brescia) che produce circa 250mila bottiglie di Dop Garda, Valtenesi e Lugana nei suoi 45 ettari (31 coltivati a Turbiana, cinque a uve rosse, cinque per gli spumanti e altri cinque per produrre il Valtènesi rosè).

Prima nella provincia di Brescia a scommettere sulla lattina, Prandini precisa che il “Perle del Lago” è “un bianco di territorio, certificato, realizzato comunque con vitigno Turbiana ma non a Denominazione in quanto il Disciplinare del Lugana non contempla al momento questo formato”. “Lo abbiamo concepito – aggiunge – in omaggio al ‘pirlo’, il classico aperitivo bresciano che secondo la ricetta De.Co, approvata recentemente dal Comune di Brescia, prevede l’utilizzo di un vino fermo: in questo caso un prodotto a grado alcolico contenuto (11 gradi), pensato per un pubblico prettamente giovanile fin dal packaging, studiato e disegnato da mia nipote Alessia Prandini, con un dosaggio da 0,25 che si ricollega al quartino consumato un tempo nelle osterie in un mix fra tradizione e contemporaneità”.

L’idea è quella di accettare senza snobismi le sfide poste da nuovi target che si affacciano sul mondo del vino. “Sarà uno degli obiettivi del futuro: in Italia il business della lattina è sicuramente ancora agli albori ma altrove rappresenta già una risposta ad occasioni di consumo differenti da quelle tradizionali” continua l’imprenditrice e Donna del vino, auspicando che il prodotto possa essere inserito nel Disciplinare Garda Doc, convinta “che già il piccolo formato e la confezione in alluminio possano veicolare un nuovo messaggio di freschezza, di praticità e di sostenibilità, dato che la lattina è riciclabile al 100%”.

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