Dal 6,2% del 2014. Calo solo nel 2019 con il reddito di cittadinanza
Roma, 14 ott. (askanews) – “La povertà assoluta delle famiglie risulta in costante crescita, dal 6,2% nel 2014 all’8,5% del 2023, il che costituisce il principale indicatore di disuguaglianza sociale”. E’ quanto si legge nella Relazione sui servizi pubbblici 2024 elaborata dal Cnel.
“Nel 2019 si era osservata una riduzione in concomitanza dell’introduzione del Reddito di cittadinanza – prosegue la relazione – annullata poi nel 2020, a seguito delle misure restrittive del periodo pandemico e, successivamente, della forte accelerazione dell’inflazione”.
Il fenomeno della povertà assoluta, sottolinea il Cnel, “riguarda soprattutto le famiglie numerose (20,3%) e le famiglie di stranieri (35,6%)”.
Nella Relazione viene dedicato un Focus alla transizione dal Reddito di Cittadinanza all’Assegno di Inclusione (ADI) e al Supporto per la Formazione e il Lavoro che “evidenzia la continua tensione tra politiche universalistiche e approcci categoriali”. Secondo il Cnel l’Assegno di Inclusione “rappresenta un tentativo di razionalizzazione, ma pone questioni rilevanti sulla capacità del sistema di welfare di fornire un supporto adeguato a tutti i cittadini, specie ai gruppi più vulnerabili come i cosiddetti “occupabili” e le persone senza dimora”.