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Comparto mandorlicolo siciliano in crisi: produzione -70%

AttualitàComparto mandorlicolo siciliano in crisi: produzione -70%

Colpito da siccità, crollano occupazione e reddito

Roma, 13 feb. (askanews) – Comparto Mandorlicolo siciliano in forte crisi a causa della siccità, con un calo produttivo del 70% nell’ultima annata agraria 2023-2024 che ha fatto crollare reddito e occupazione nel settore. Da qui, un appello all’assessore regionale all’Agricoltura affinchè la Regione si impegni con interventi finalizzati alla salvaguardia delle produzioni che stanno scomparendo e al rafforzamento strutturale delle aziende. E’ quanto contenuto in una lettera inviata dal presidente di Cia Sicilia Orientale, Giosuè Catania, all’assessore regionale all’Agricoltura e alle Risorse naturali, Salvatore Barbagallo, per sollecitare un incontro con una delegazione di produttori di mandorle al fine di approfondire criticità e potenzialità del settore.

“Tra tutte le misure promosse dalla Regione Siciliana per far fronte alle perdite copiose della produzione agricola e zootecnica in questi lunghi mesi di siccità, non sono presenti interventi diretti sulle coltivazioni arboree, di cui la Sicilia è importante produttrice. Fra queste, la mandorlicoltura che a causa della crisi climatica ha subito un calo produttivo del 70% nell’ultima annata agraria 2023-2024”, spiega Catania sottolineando che se perdurasse la situazione climatica riscontrata nelle scorse annate l’intera produzione potrebbe scomparire, mettendo a rischio la redditività dell’intero settore.

Il comparto del Mandorlo si estende in Sicilia per circa 21mila ettari, con una produzione media annua raccolta di circa 378 mila quinatali pari a 63mila quintali di mandorle sgusciate e rappresenta, insieme alla Puglia, la maggiore estensione in Italia e quasi il 10% del mercato mondiale. A livello internazionale, la California è il maggiore produttore mondiale, rappresentando circa l’80% della produzione globale, la Spagna è il principale produttore europeo, mentre la Turchia mostra sempre più interesse nella coltivazione di frutta a guscio.

“Conosciamo il suo impegno per garantire futuri finanziamenti sui comparti arborei – scrive il presidente Giosuè Catania nella lettera rivolta all’assessore Barbagallo – proprio per questo, le sottoponiamo lo stato dell’arte del comparto e le avanziamo qualche proposta, come l’istituzione di un disciplinare regolamentato secondo il marchio Indicazione Geografica Protetta (IGP), che garantirebbe una maggiore tracciabilità e certificazione del prodotto, offrendo ulteriori garanzie di qualità ai consumatori”.

In Sicilia la prolungata siccità nel periodo compreso tra il 2023-2024 ha generato, oltre all’evidente mancanza di piogge, anche la riduzione delle riserve idriche. La conseguenza principale è stata una minore disponibilità di acqua durante le fasi critiche (fioritura, allegagione, crescita del frutto). Le temperature elevate nel periodo invernale, poi, non hanno reso possibile il fenomeno della svernalizzazione che è un processo fisiologico attraverso il quale alcune piante devono essere esposte a basse temperature, per un certo periodo di tempo, per stimolare la fioritura e completare il loro ciclo di sviluppo. Il tutto è stato determinato dal clima estremamente caldo e siccitoso prolungato nel periodo della differenziazione delle gemme a fiore.

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