Roma, 31 mar. (askanews) – Rinviare ancora le verifiche in allevamento sulle Dop suinicole a causa del rischio di contagio con la Psa, ancora troppo alto. E’ quanto chiede il presidente di Confagricoltura Cuneo, Enrico Allasia, commentando la ripresa delle verifiche negli allevamenti suinicoli del circuito tutelato per le principali DOP nazionali di carni suine trasformate annunciata dagli enti di controllo CSQA e IFCQ.
Un annuncio che “ci coglie di sorpresa e ci lascia perplessi – dice Allasia – visto lo stato di massima allerta che ancora permane nei nostri allevamenti a causa della diffusione della Peste suina africana. Consentire l’accesso per i controlli, infatti, costituirebbe a nostro avviso un enorme rischio di contagio, mettendo a repentaglio la sicurezza sanitaria degli stabilimenti produttivi dopo i numerosi investimenti fatti in biosicurezza”.
Le verifiche decorrerebbero dal 10 marzo scorso superando la “verifica documentale” accordata nel periodo emergenziale e accedendo anche alla “zona pulita”. “La situazione, tuttavia, impone ancora misure di stretta osservanza delle norme di biosicurezza e soprattutto una ferrea limitazione degli accessi in azienda da parte di personale esterno che, frequentando altri allevamenti suinicoli, possono costituire, nonostante le precauzioni, un forte pericolo di contagio”, rimarca Confagricoltura Cuneo.
Non a caso lo stesso ministero della Salute, con la nota pur richiamata dagli organismi di controllo, aveva indicato che l’accesso alle “zone pulite” degli allevamenti da parte degli organismi di controllo dovesse avvenire “solo ed esclusivamente nei casi di effettiva necessità e ferme restando tutte le condizioni di mitigazione del rischio”. Misure cautelative che sono dettate dalla situazione contingente che non mostra segnali di riduzione del rischio potenziale.
“Abbiamo scritto alla Regione Piemonte per sottoporle la questione che tiene in forte apprensione i nostri allevatori – conclude Allasia – Alle istituzioni Confagricoltura chiede di tenere conto della situazione sanitaria e di fornire indicazioni agli organismi di controllo indirizzate a contenere per quanto possibile, se non a limitare del tutto, le visite in azienda che possono ben essere sostituite dalla verifica documentale sui requisiti richiesti agli allevatori”.