Roma, 17 mar. (askanews) – Nella guerra dei dazi 22 province sono più a rischio per l’export, perché il valore delle esportazioni è pari a oltre la metà del Pil e a volte lo supera. Tra queste c’è Vicenza, dove il valore dell’export è pari al 60% dell’attività produttiva locale. I dati sono di un’analisi condotta dalla società di consulenza Prometeia per il Sole 24 Ore.
Un’analisi condivisa da Anna Trettenero, presidente di Confagricoltura Vicenza: “ci preoccupa molto questa trade war – spiega – perché è una corsa al rialzo e avrà conseguenze importanti per l’imprenditoria agricola nel breve e lungo periodo. Questa guerra tariffaria non uccide le persone, ma ucciderà le aziende agricole, perché se perdiamo le nostre eccellenze sarà difficilissimo recuperare. E sappiamo che ci sono già filiere complete pronte a sbarcare in Italia dall’estero, per occupare i posti lasciati vuoti sul mercato”.
Secondo Confagricoltura Vicenza “se si andasse verso un inasprimento delle tariffe commerciali tutta la nostra economia sarebbe a rischio e sarebbe indispensabile mettere in piedi una rete di salvataggio per le imprese”.
Oltre al fronte Usa dei dazi, gli agricoltori vicentini sono in apprensione anche per il fronte riguardante Russia e Bielorussia, nei confronti dei quali l’Unione Europea ha annunciato l’imposizione di tariffe sui fertilizzanti. “È una questione che ci tocca molto da vicino – spiega ancora – perché avrà un effetto immediato sui costi immediati delle materie prime a cui dovranno far fronte gli agricoltori. E sarà un brutto colpo per il settore dei seminativi, dai cereali come mais e frumento”.