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Cronicità, il paziente al centro: prevenzione e presa in carico

AttualitàCronicità, il paziente al centro: prevenzione e presa in carico

Nel convegno a Roma focus su malattie cardio-renali-metaboliche

Roma, 12 nov. (askanews) – Le malattie croniche rappresentano la principale causa di morte a livello globale e comprendono un ampio spettro di patologie, tra cui diabete, cardiopatie, ictus, malattie respiratorie croniche e tumori. Secondo i dati dell’Osservatorio Salutequità, in Italia sono circa 24 milioni le persone affette da una o più patologie croniche, con un costo per il servizio sanitario superiore ai 65 miliardi di euro. Il tema è stato al centro del convegno “Viaggio nelle cronicità: percorso del paziente e strategie terapeutiche. Focus: Le malattie cardio-renali-metaboliche”, organizzato su iniziativa del senatore Guido Liris, fondatore e presidente dell’Intergruppo parlamentare sulle cronicità, durante il quale sono state anche presentate alcune proposte per una migliore presa in carico del paziente, contenute in un pamphlet elaborato con il contributo non condizionante dell’azienda Boehringer Ingelheim.”L’intergruppo sulle cronicità – dichiara ad askanews il senatore Guido Liris, fondatore e presidente dell’Intergruppo parlamentare sulle cronicità – è un intergruppo necessario ad affrontare delle tematiche legate al nuovo modello di sanità che stiamo costruendo. C’è una crescente domanda di sanità che viene dal territorio in particolar modo legata all’invecchiamento della popolazione, pensiamo alla nuova fascia degli ultracentenari. Oggi è importante andare il più possibile fuori dall’ospedale, vicino al paziente a livello domiciliare, a livello periferico, andando negli ospedali e nelle case di comunità laddove il DM 77 può fare la differenza, riempirlo di contenuti con specialisti ambulatoriali, con la prevenzione, diagnosi precoce, diagnosi tempestiva. Significherebbe approfittare del digitale, della telemedicina, della telesorveglianza. Avremmo la possibilità di garantire una maggiore qualità di vita del paziente e di tenere in piedi i conti pubblici”.La parola prevenzione ha attraversato gli interventi di tutti i relatori, tassello fondamentale per ridurre l’incidenza delle cronicità. “Dobbiamo dire che le politiche sanitarie del Dipartimento di prevenzione, emergenze e ricerca – dichiara ad askanews Maria Rosaria Campitiello capo del Dipartimento prevenzione, ricerca ed emergenza del ministero della Salute – dovrebbero trasformare quello che è un modello reattivo, che abbiamo vissuto durante per esempio le emergenze, in un modello preventivo e quindi anche trasformare la terapia che è standardizzata in una terapia personalizzata per il paziente. Sappiamo infatti che la longevità è in aumento in Italia, abbiamo un grosso numero di anziani e abbiamo il dovere di occuparci degli anziani nel modo corretto, quindi una terapia personalizzata che li affianchi nel loro percorso di vita sicuramente è la chiave vincente”.Terapie sempre più innovative, grazie alla ricerca scientifica. “Parliamo di prevenzione, è uno dei punti fondamentali anche delle proposte, dei modelli che crediamo come Boehringer Ingelheim, perché prevenzione – dichiara ad askanews Francesco Banchi, Head of CRM Franchise Boehringer Ingelheim – vuol dire investimento sul futuro. Abbiamo visto che i costi del sistema sanitario italiano sono altissimi, che se riusciamo ad anticipare la presa in carico dei pazienti sicuramente riusciremo a creare un flusso di risorse che permetterà di trattare meglio il paziente anche in futuro. E in questo ambito riusciremo anche a portare la ricerca, che è quello che fa il privato. Infatti Boehringer Ingelheim investe il 20% del fatturato globale in ricerca e sviluppo per portare dei trattamenti più efficaci e più sicuri per i pazienti ma deve inserirsi in quella che è la realtà oggi in Italia. Prevenire è un investimento per il futuro”.

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