Di Silvia Mari e Francesco Demofonti
ROMA – Sarebbe utile “mandare ufficiali in Ucraina e persone a capire cosa è successo, come si è combattuto, quali sono state le lezioni che possono apprendere le nostre Forze Armate, l’Esercito, la Marina e l’Aeronautica per imparare da ciò che è successo lì e per prevenire, perché il compito della Difesa è difendere”.
Lo ha affermato il ministro della Difesa, Guido Crosetto, a margine della cerimonia di assunzione di comando del generale Giovanni Maria Iannucci, ospitata oggi a Roma alla Sala ‘Calligaris’ del Comando Operativo di Vertice Interforze (Covi).
“Capire cosa è successo là – ha proseguito l’esponente del governo – capire come si sono sviluppati gli attacchi all’Ucraina può essere utile anche per prepararsi perché questo è il nostro compito. Farlo sul campo, farlo da chi ha subito attacchi di droni, aerei, marini, terrestri negli ultimi tre anni è probabilmente il modo migliore per farlo. Se fosse possibile farlo in sicurezza e chiaramente dopo l’autorizzazione parlamentare – ha concluso – penso sarebbe utilissimo per la nostra Difesa”.
“STARLINK? SETTE ANNI FA NE PARLAI CON AD AVIO…”
In una intervista pubblicata oggi da Il Foglio, Crosetto si concentra su cybersicurezza e Starlink. “Il monopolio che ha Musk, come qualunque monopolio mondiale, non è una cosa irrilevante ed è un potere eccessivo. Il problema è: signori, vi svegliate adesso? La prima volta che ho parlato di Starlink con l’amministratore delegato di Avio e del fatto che i lanciatori di Musk avrebbero messo in crisi i nostri…è stato sette anni fa. La prima volta che ho parlato del fatto che la copertura delle aree nere grigie col satellite sarebbe stata molto più conveniente rispetto a quella della fibra, è stato cinque anni fa. Musk non è nato oggi, ma ha fatto comodo far finta che non esistesse e continuare con investimenti in tecnologie che lui avrebbe spazzato via. Viene già utilizzato- ha ricordato- per le comunicazioni non classificate, tipo quelle dei militari che sono su una nave e devono chiamare casa. Se io ho una nave, ho il Vespucci, per dire, o ho qualunque nave che naviga in mezzo all’Atlantico o al Pacifico, l’unico modo per comunicare, ovunque mi trovi, spesso è quello. Ma parliamo di un tipo di utilizzo paragonabile a quello di Tim o di Vodafone”.
Mentre “le comunicazioni tra una nave e lo Stato Maggiore, le comunicazioni strategiche, i dati rilevanti, per esempio. Quelle sono comunicazioni che devono passare su un canale protetto e non devono in nessun modo essere intercettate o conosciute”. E “avvengono attualmente attraverso sistemi satellitari che abbiamo in orbita e sono chiaramente cifrate”, ha concluso.
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