Da Bologna la sfida tecnologica pubblica ai giganti del digitale
Bologna, 3 mar. (askanews) – Un centro tecnologico pubblico che proietta l’Italia in una posizione di leadership europea. Il Tecnopolo di Bologna, ribattezzato “DAMA – Data Manifattura Emilia-Romagna”, rappresenta oggi un’infrastruttura strategica di rilevanza internazionale per la sovranità tecnologica europea. Al suo interno, il supercomputer Leonardo – quarto più potente al mondo – e il Data Centre meteorologico europeo stanno ridisegnando gli equilibri digitali globali, in un momento in cui dati e calcolo avanzato sono asset fondamentali per la sicurezza nazionale. Lo spiega il capo di gabinetto di ECMWF (European Centre for Medium-Range Weather Forecasts), Fabio Venuti: “La peculiarità di questo è che è il prodotto della collaborazione tra tutti i paesi europei e nella nostra strategia in particolare mettiamo molta enfasi su questo fatto che non solo noi lavoriamo per i paesi europei, ma lavoriamo con i paesi europei, quindi faremo sviluppo insieme di software, di modelli e anche di servizi”.Oltre alle infrastrutture esistenti, presto DAMA ospiterà un nuovo supercomputer dedicato all’intelligenza artificiale, parte del progetto IT4LIA AI Factory selezionato dalla Commissione Europea. E si avvicina la chiusura dell’intesa per l’Università dell’Onu su Big data e contrasto al cambiamento climatico. Investimenti che non possono fermarsi, come sottolinea il presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale: “Vorrei che tutti fossero consapevoli che il tema della cyber security e della sicurezza dei dati del nostro sistema è rilevantissimo, da lì oggi passano le principali minacce internazionali. Questi sono investimenti che se non vedono una continuità, se non si continua a investire ogni anno cifre in miliardi non cifre di poco conto, si rischia di disperdere tutto ciò che si è fatto fino al giorno prima”.A differenza dei colossi privati, DAMA rappresenta un modello pubblico e accessibile per analizzare enormi quantità di dati, cruciale per previsioni meteo, ricerca e cybersecurity, garantendo l’autonomia strategica dell’Italia e dell’Europa. Alessandra Poggiani, direttrice generale di Cineca: “Avere un’infrastruttura pubblica di super calcolo e quindi accesso a sperimentazione di intelligenza artificiale anche da gruppi di ricerca che non avrebbero la capacità economica di usufruire di queste infrastrutture ci permette di pensare che possiamo avere un percorso di intelligenza artificiale e di sviluppo tecnologico che è più democratico, più accessibile e quindi più alla portata di tutti, anche attraverso il lavoro che con le università, i centri di ricerca italiana si fa di consapevolezza”.