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Diabete, “Agire ora per garantire un percorso terapeutico equo”

Video NewsDiabete, "Agire ora per garantire un percorso terapeutico equo"

Al Senato un confronto per migliorare la situazione in Italia

Roma, 22 nov. (askanews) – Garantire alle persone con diabete e ai clinici in Italia un accesso equo, tempestivo e sostenibile alle più innovative tecnologie per la gestione del diabete, questa la call to action emersa durante l’evento “Il monitoraggio interstiziale del glucosio: il coordinamento multilivello per garantire un accesso equo a tutti i pazienti” tenutosi al Senato della Repubblica su invito della Senatrice Tilde Minasi. Tra le varie possibilità che ora si offrono alle persone affette da diabete ci sono, per esempio, i CGM, sistemi di monitoraggio della glicemia che rilevano la concentrazione di glucosio non direttamente nel sangue, ma nel tessuto sottocutaneo.”I vantaggi dei sistemi di monitoraggio in continuo – ha detto ad askanews Riccardo Candido, presidente nazionale dell’Associazione Medici Diabetologi – sono il miglioramento del controllo glicemico; la riduzione del rischio di sviluppare complicanze croniche e complicanze acute; la riduzione del rischio di ospedalizzazione o di accesso in pronto soccorso; il miglioramento della qualità di vita e una migliore gestione della malattia nella quotidianità. Il tutto si traduce in una riduzione dei costi per il nostro Sistema sanitario nazionale”.Un tema emerso è anche quello del profondo divario tra le regioni italiane a livello di qualità dei servizi di cura offerti. “Quello che Diabete Italia sta facendo – ha aggiunto Stefano Nervo, presidente dell’associazione – è cercare di fornire gli strumenti operativi il più efficaci possibile a tutti i nostri volontari delle 21 regioni affinché questi possano interagire il più possibile con le istituzioni affinché si adoperino a mettere in atto tutto ciò che è indispensabile per poter garantire un accesso equo a tutti i device di nuova generazione e di qualsivoglia natura. Questo accesso deve essere garantito, così come deve essere garantito l’aggiornamento tecnologico, cosa che non è per nulla scontata. È veramente una situazione eterogenea e di iniquità assoluta e questa è una cosa che dobbiamo assolutamente combattere”.Anche per superare queste differenze all’interno del nostro Paese, l’innovazione gioca un ruolo centrale. “E’ un valore aggiunto – a detto ancora Candido – nel permettere un miglioramento della cura del diabete, e quindi ridurre il rischio di sviluppare le complicanze, ma permette anche di migliorare la qualità di vita delle persone che grazie all’innovazione tecnologica hanno una maggiore facilità di gestione del diabete”. In quest’ottica la formazione diventa fondamentale, per consentire di sfruttare al meglio le opportunità messe a disposizione dalla tecnologia.L’evento in Senato ha visto la partecipazione di Istituzioni, esperti, società scientifiche e associazioni di pazienti di diverse regioni italiane, realizzato con il contributo non condizionante di Roche. Al termine dell’incontro è stato siglato un “Action Paper per la gestione ottimale della malattia diabetica”, documento di azioni concrete per ridefinire e migliorare la presa in carico delle persone con diabete.

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