BOLOGNA – Stefano Righi ha 53 anni, vive in una casa propria con un’assistente familiare e frequenta un centro diurno. Ha necessità di sostegni in tutte le funzioni della sua vita quotidiana e in tal senso riceve supporti dal Servizio Sociale per la Disabilità del Comune di Bologna e dalla Fondazione Dopo di noi Bologna Onlus, che di recente, peraltro, è stata nominata suo amministratore di sostegno da parte dell’autorità tutelare. “Il Progetto di vita (PdV) che abbiamo sottoscritto lo scorso mercoledì, nell’Unità di Valutazione Multidimensionale- racconta alla Dire Francesco Crisafulli, responsabile del Servizio sociale per la disabilità del Comune di Bologna- oltre a raccogliere gli interventi e i supporti in essere, stabilisce degli obiettivi di lavoro per i prossimi anni e descrive nel dettaglio il budget di progetto, seguendo le indicazioni che la Legge 22 dicembre 2021, n. 227 ‘Delega al Governo in materia di disabilità’ ha iniziato a fornire ai Servizi territoriali”.
Anticipando la sperimentazione, che sarà avviata con l’inizio del prossimo anno in nove province italiane, “il Comune di Bologna ha risposto all’istanza presentata dalle famiglie delle persone con disabilità con la sottoscrizione del terzo PdV su un format che è stato messo a punto e denominato ‘Prototipo di Progetto di vita individuale, personalizzato e partecipato’. Seguiremo l’evoluzione e gli sviluppi della materia che arriveranno dalla normativa nazionale e regionale- continua Crisafulli- senza però rimandare lo strumento del Progetto di vita, già previsto nella Legge 328 del 2000”.
“Siamo molto soddisfatti di questo terzo obiettivo raggiunto- hanno dichiarato gli addetti ai lavori- sia per i contenuti concordati tra le persone coinvolte nel progetto, sia per il processo seguito che è stato di ampia condivisione”. All’atto della sottoscrizione del PdV-IPP hanno partecipato i membri della Unità valutativa multidisciplinare per le persone con disabilità di Bologna e l’amministratore di sostegno di Stefano Righi.
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