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martedì, Marzo 18, 2025

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Draghi: nella Ue è come se avessimo dazi interni dal 45% al 110%

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Mercato unico frammentato dalle troppe regole anche nazionali

Roma, 18 mar. (askanews) – Nella Unione europea le regole sono “troppe e troppo frammentate, penalizzano, soprattutto nel settore dei servizi, l’iniziativa individuale, scoraggiano lo sviluppo dell’innovazione, penalizzano la crescita dell’economia”.Lo ha affermato l’ex presidente del Consiglio italiano e della Bce, Mario Draghi, durante una audizione al Senato sul suo Rapporto sul futuro della competitività europea. “La regolamentazione prodotta dall’Ue negli ultimi venticinque anni ha certamente protetto i suoi cittadini ma si è espansa inseguendo la crescita di nuovi settori, come il digitale, e continuando ad aumentare le regole negli altri. Ci sono 100 leggi focalizzate sul settore high tech e 200 regolatori diversi negli Stati membri. Non si tratta di proporre una deregolamentazioneselvaggia – ha detto – ma solo un pò meno di confusione”.”All’introduzione di nuove regole gli Stati membri spesso tralasciano di adeguare le normative nazionali e nei casi in cui le direttive della Commissione prevedano un’armonizzazione minima, aggiungono a esse altre prescrizioni nazionali che differiscono tra Paesi. Infine – ha aggiunto – la difesa del mercato unico di fronte alla Corte di Giustizia Europea è divenuta sempre più rara. Un recente studio del Fondo Monetario Internazionale ha mostrato come l’eccesso di regolamentazione e specialmente la sua frammentazione abbia contribuito a creare delle barriere interne al mercato unico che equivalgano a un dazio del 45% sui beni manifatturieri e del 110% sui servizi”.In Europa “abbiamo un mercato unico per i dentifrici e non l’abbiamo per l’Intelligenza Artificiale” ha aggiunto.

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